coMizia

Come eravamo...11 luglio 1982


In quell'anno ero una tenera mammina alle prese con le pappe da dare al mio bel pupone di poco più di un anno.Ricordo, era estate e seguivo i campionati del mondo di calcio,sul balcone di casa,mentre appunto cercavo di imboccare il piccolo.Faceva caldo,tanto caldo,ma il clima era arroventato più per il tifo che per il clima.Ricordo ancora l'ultima partita,la finale,commentata dalla voce concitata di Nando Martellini.Ho recuperato il pezzo finale,quello in cui annuncia la vittoria dell'Italia:...Le immagini di quel mondiale che rimangono tuttora impresse nella memoria sono, oltre al citato urlo di Tardelli, Zoff che prende la Coppa del Mondo dalle mani del re di Spagna e la alza fiero (con Guttuso che ne fa un quadro), il presidente della Repubblica Pertini che nel viaggio di ritorno in Italia insieme alla squadra, in coppia con il portiere azzurro sfida Causio e Bearzot a scopone, anche se quella volta il portiere dovette arrendersi, battuto a carte dal suo CT.
« Palla al centro per Muller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, è finita! Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo!!! » (Nando Martellini)Siamo Campioni del Mondo, Nando Martellini lo urla per tre volte. Il Bernabeu diventa un trionfo di tricolori, Pertini, raggiante, abbraccia e bacia tutti gli azzurri, primo tra tutti il serioso Zoff, che, per l’occasione, abbozza pure un timido sorriso. Schumacher non gli stringe la mano, Pertini non se la prende, anzi lo inviterà anni dopo a Roma, dove il portierone tedesco chiederà scusa al presidente. Il Re di Spagna, Juan Carlos, che indossa un’elegante cravatta azzurra, mette la Coppa nelle mani più sicure del mondo, quelle di Zoff. Il pittore Renato Guttuso immortala l’immagine delle mani di Dino che sollevano la Coppa, per il francobollo che festeggia la vittoria. Gli italiani si fanno prendere dal delirio sportivo, con la festa che dura per tutta la notte. Paolo Rossi, oltre che essere eletto miglior giocatore del torneo, vince il Pallone d’Oro, davanti al francese Giresse, e diventa il quarto azzurro ad aver segnato in due edizioni mondiali, dopo Meazza, Pandolfini e Rivera. Pertini, che etichetterà poi quei momenti come i più felici del suo settennato, fa viaggiare la squadra sull’aereo presidenziale per il trionfale ritorno a Roma. Sull’aereo si consuma l’ultimo episodio curioso: Pertini e Zoff sfidano Bearzot e Causio a “scopone scientifico”, difficile gioco di carte di cui il presidente è appassionato giocatore. In mezzo al tavolo fa bella mostra di sé la Coppa. Alla fine, Pertini accusa vivacemente Zoff di aver sbagliato un paio di mani, con dovizia di particolari, e di aver provocato, lui solo, la sconfitta che rimediano i due. Zoff non può far altro che giustificarsi arrossendo.