Creato da eliapirone1 il 18/07/2010

COCCI DI VETRO

di Elia Pirone

 

 

Giovanni Allevi si racconta

Post n°32 pubblicato il 07 Agosto 2010 da eliapirone1
 

"GIOVANNI ALLEVI.

In tour in Italia ma anche in Cina e Corea, il pianista e compositore si racconta, dalle prime note suonate di nascosto ai regali poco romantici alla moglie. E spiega perché fa a meno dell'iPod ma non resiste senza Converse".

(dall'articolo di Anna Maria Speroni, su Io donna)


Giovanni Allevi - parte 1

Giovanni Allevi - parte 2

 
 
 

Lettera a "Il Predellino"

Post n°31 pubblicato il 05 Agosto 2010 da eliapirone1
 

Gentile redazione de Il Predellino,

per porre in essere un corretto e credibile dibattito politico o, meno impegnativamente, un organo di informazione politica è necessario fare riferimento al pilastro dell’onestà intellettuale, che è anche sinonimo di serietà e di moderazione. Ma come è possibile farlo se, già a partire dal titolo, si decide di prescindere dal pilastro summenzionato? Il Predellino, titolo della vostra testata, ha un significato chiaro che diviene emblema di un modus operandi fatto proprio dalla maggioranza (lo è ancora?) politica che voi appunto sostenete. Un significato prettamente demagogico che trova il suo più “degno” esponente in Silvio Berlusconi, uomo politico che delle promesse non mantenute (1), delle “sparate” (per usare un termine colloquiale) senza senso, della mistificazione costante (2), dell’uso distorto delle televisioni sotto il suo controllo (si veda, a questo proposito, l’interessante Videocracy (3)) ha fatto la sua personale bandiera.

Ebbene, gentile redazione, come si può sostenere, in un contesto che si definisce (a torto, stando a ciò cui assistiamo quotidianamente) democratico, una persona che ha nel suo “curriculum” innumerevoli leggi ad personam (4) (alcune delle quali hanno alle spalle una vera e propria “tradizione”, basti pensare al tentativo di immunizzare le cinque più alte cariche dello stato, dal Lodo Schifani (5) del 2003 al Lodo Alfano (6) del 2008, entrambi dichiarati incostituzionali), che sono il peggior insulto a una democrazia già malata, atte a salvare se stesso? La tesi della magistratura politicizzata, poi, non sta né in cielo né in terra, come del resto spiega bene e sinteticamente Marco Travaglio in un suo recente editoriale, La libertà dei servi (7), quando afferma che “i “conflitti” sono processi doverosamente istruiti dalla magistratura su politici ladri e mafiosi. Ma chi li chiama “processi” e non “conflitti” esce dal recinto della corte”. Chi si pone al di fuori della legge deve essere perseguito. E nessuno, in democrazia, può credersi superiore alla legge e quindi intoccabile. Gentile redazione, cosa hanno in comune Silvio Berlusconi e Fabrizio Corona? Tutti e due si comportano come se la legge non esistesse o come se essa non valesse per loro.

Ma torniamo a noi. Mi chiedevo come si potesse sostenere una persona come Silvio Berlusconi. Lui che, ancora oggi, si trascina dietro un conflitto di interessi (8) tuttora irrisolto per via dell’enorme impero mediatico, che impedisce di fatto il pluralismo dell’informazione, nella mani dello stesso premier. Ma democrazia non significa anche avere ciascuno il proprio “spazio”? E che dire, poi, parlando ancora della democrazia? Essa si configura come un agire nella legalità e nella trasparenza. Chi si propone quale garante della democrazia deve essere una figura “alla luce del sole”, completamente al di fuori di logiche massoniche. E, ovviamente, Silvio Berlusconi è risultato iscritto (9) proprio a una loggia massonica, la P2, che – si legge su Wikipedia (che non è il nome di un soviet…) – era “nata per reclutare nuovi adepti alla causa massonica con evidenti fini di sovversione dell'assetto socio-politico-istituzionale italiano”. Gentile redazione, oltre a essere una società “coperta”, cioè segreta, la P2 intendeva operare un sovvertimento delle istituzioni democratiche italiane (“un assorbimento degli apparati democratici della società italiana dentro le spire di un autoritarismo legale che avrebbe avuto al suo centro l'informazione”. Wikipedia). Dunque, un massonico antidemocratico, il vostro Silvio Berlusconi.

Ma vogliamo andare avanti? Massone, antidemocratico, criminale che si crede al di sopra della legge e… anche mafioso? Marcello Dell’Utri, da sempre amico di Berlusconi, è risultato condannato in primo (9 anni di reclusione) e in secondo (7 anni) grado per concorso esterno in associazione mafiosa. Ed è ridicola la posizione di coloro che affermano che la sentenza di secondo grado su Dell’Utri sia una “vittoria” che scagioni Forza Italia (fondata anche da Dell’Utri) dall’accusa di essere un partito fondato all’ombra della mafia. La sentenza di secondo grado ha assolto Dell'Utri per i fatti contestati successivi al 1992 perché “il fatto non sussiste”, ma è una cosa assurda: è come se un killer diventasse santo in poche ore. Per non parlare di Vittorio Mangano, assunto proprio da Dell’Utri (che secondo la Procura di Palermo era a conoscenza dei precedenti penali dello “stalliere”) per proteggere Berlusconi dai numerosi sequestri di persona, così frequenti in quegli anni a Milano. Da notare che, anche stavolta, il premier ha preferito essere sostenuto da personaggi non legati alla legge, come sarebbe stato invece naturale. Tornando a Dell’Utri, i suoi procedimenti giudiziari non si limitano solo alle attività mafiose, ma vanno a toccare diversi altri ambiti: false fatture e frode fiscale nell’ambito della gestione di Publitalia ’80 a Torino, tentata estorsione, calunnia pluriaggravata e, per finire, la recentissima P3. Proprio un bel panorama. (10)

E ancora, sono innumerabili le dichiarazioni nelle quali, insieme ai suoi collaboratori, Berlusconi ha espresso giudizi che, agli occhi di qualsiasi Paese civile, risulterebbero inaccettabili e sarebbero motivo di dimissioni immediate. E invece, gli italiani (non tutti, per fortuna) sembrano essersi dimenticati della parte di kapò proposta dal premier all’eurodeputato Martin Schulz, oppure di quel “Mussolini non ha mai ammazzato nessuno”. Bisogna annoverare anche il più celebre “bello, giovane e abbronzato” rivolto ad Obama, e anche il gesto del mitra rivolto alla giornalista che poneva una domanda scomoda a Putin, ecc…

Per decenza, tralasciamo di focalizzare la nostra attenzione sull’argomento “escort” per evitare di scadere nella volgarità.

Cordialità,

Elia Pirone

(1)http://i36.tinypic.com/5pln9c.jpg

(2) http://i33.tinypic.com/28veibr.jpg

(3) http://it.wikipedia.org/wiki/Videocracy_-_Basta_apparire

(4) http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_ad_personam#In_Italia

(5) http://it.wikipedia.org/wiki/Lodo_Schifani

(6) http://it.wikipedia.org/wiki/Lodo_Alfano

(7) http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08/04/c’-e-vita-nel-pd-ora-che-il-pdl-scoppia/47427/

(8) http://it.wikipedia.org/wiki/Conflitto_di_interessi

(9) http://it.wikipedia.org/wiki/File:Ricevuta_di_pagamento_

per_l'iscrizione_del_dott._Silvio_Berlusconi_alla_loggia_

massonica_P2.gif

(10) http://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Dell'Utri

 

 

 
 
 

Sfiducia a Caliendo, "Silvio, Silvio" - "duce, duce" - "Bossi, Bossi" - delirio totale alla Camera

Post n°30 pubblicato il 05 Agosto 2010 da eliapirone1
 

 

"Delirio completo al termine degli interventi rigurdanti la mozione di sfiducia a Caliendo. Berlusconi entra in aula tra gli applausi, scambia due parole con Alfano e batte un pugno sul tavolo, come a dire "Siamo salvi". In un'ovazione generale, alcuni gridano "Silvio, Silvio", altri addirittura "Duce, Duce". Berlusconi risponde con il saluto romano. I leghisti pensano bene di iniziare ad inneggiare pure Bossi, che risponderà con un pugno alzato." (da exNicoloChannel)

 

 
 
 

Sfiducia a Caliendo, forti tensioni tra PDL e FLI

Post n°29 pubblicato il 05 Agosto 2010 da eliapirone1
 

"Volano parole grosse alla Camera e si sfiora la rissa fra Marco Martinelli del Pdl ed il finiano Aldo Di Biagio. Procedevano le dichiarazioni dei gruppi parlamentari sulla mozione di sfiducia al Sottosegretario Caliendo ed era il turno della Lega, quando scoppiano scintille fra i due ex compagni di partito. Dopo la perentoria richiesta di dimissioni di Caliendo da parte di Di Pietro, sono seguite le dichiarazioni di astensioni di finiani e centristi. Alla fine la mozione di sfiducia è stata respinta con 299 voti contrari e 229 sì. Il sottosegretario resta dunque al suo incarico."

(da Tg3 Linea Notte del 02/08/2010)

 
 
 

"Suicidio politico" a Bologna

Post n°28 pubblicato il 04 Agosto 2010 da eliapirone1
 

«Un suicidio politico che azzera il discorso sulle candidature e brucia le ipotesi che erano in campo». Questa, a taccuini chiusi, la lettura politica che alcuni autorevoli dirigenti di via Rivani facevano ieri mattina della conversazione del segretario del Pd di Bologna, Raffaele Donini con il segretario nazionale, Pier Luigi Bersani, tratta da Corriere tv e pubblicata dal Corriere di Bologna. Una conversazione nella quale venivano espressi giudizi non proprio lusinghieri sui possibili candidati a sindaco Luciano Sita e Duccio Campagnoli e nella quale si riportava il parere negativo del presidente dell’Unipol, Pierluigi Stefanini, sulla possibile candidatura di Cevenini. «Io da oggi sono sordomuto — ha risposto ieri mattina Donini al Corriere — in ogni caso resto in vacanza fino al 23 agosto e fino ad allora non parlo». (Fonte: QUI)

 
 
 

Strafatti

Post n°27 pubblicato il 04 Agosto 2010 da eliapirone1
 

(da Il Fatto Quotidiano di oggi)

 

 
 
 

La morale "fai da te" (da Famiglia Cristiana)

Post n°26 pubblicato il 03 Agosto 2010 da eliapirone1
 

Ore 0.00. Vi propongo l’editoriale di Famiglia Cristiana che ha fatto infuriare mezzo PDL.

____________________

La morale “fai da te”

Anticipiamo l'editoriale del numero di Famiglia Cristiana in edicola giovedì 5 agosto: "Il disastro etico è sotto gli occhi di tutti. Stupisce la mancata indignazione della gente".

03/08/2010

La questione morale agita il dibattito politico dal lontano 1981, da quando cioè – undici anni prima di Mani pulite – l’allora segretario del Pci, Enrico Berlinguer, ne parlò per primo. La Seconda Repubblica nacque giurando di non intascar tangenti, di rispettare il bene pubblico, di debellare malaffare e criminalità. Bastano tre cifre, invece, per dirci a che punto siamo arrivati. Nel nostro Paese, in un anno, l’evasione fiscale sottrae all’erario 156 miliardi di euro, le mafie fatturano da 120 a 140 miliardi e la corruzione brucia altri 50 miliardi, se non di più.

Il disastro etico è sotto gli occhi di tutti. Quel che stupisce è la rassegnazione generale. La mancata indignazione della gente comune. Un sintomo da non trascurare. Vuol dire che il male non riguarda solo il ceto politico. Ha tracimato, colpendo l’intera società. Prevale la “morale fai da te”: è bene solo quello che conviene a me, al mio gruppo, ai miei affiliati. Il “bene comune” è uscito di scena, espressione ormai desueta. La stessa verità oggettiva è piegata a criteri di utilità, interessi e convenienza.

Se è vero, come ha detto il presidente del Senato Renato Schifani, che «la legalità è un imperativo categorico per tutti, e in primo luogo per i politici, e nessuno ha l’esclusiva», è altrettanto indubbio che c’è, anche ad alti livelli, un’allergia alla legalità e al rispetto delle norme democratiche che regolano la convivenza civile. Lo sbandierato garantismo, soprattutto a favore dei potenti, è troppo spesso pretesa di impunità totale. Nonostante la gravità delle imputazioni. L’appello alla legittimazione del voto popolare non è lasciapassare all’illegalità. Ci si accanisce, invece, contro chi invoca più rispetto delle regole e degli interessi generali. Una concezione padronale dello Stato ha ridotto ministri e politici in “servitori”. Semplici esecutori dei voleri del capo. Quali che siano. Poco importa che il Paese vada allo sfascio. Non si ammettono repliche al pensiero unico. E guai a chi osa sfidare il “dominus” assoluto.

Che ne sarà del Paese, dopo la rottura avvenuta tra Berlusconi e Fini? La scossa sarà salutare solo se si tornerà a fare “vera” politica. Quella, cioè, che ha a cuore i concreti problemi delle famiglie: dalla disoccupazione giovanile alla crescente povertà. Bisogna avere l’umiltà e la pazienza di ricominciare. Magari con uomini nuovi, di indiscusso prestigio personale e morale. Soprattutto se si aspira alle più alte cariche dello Stato. Giustamente, i vescovi parlano di «emergenza educativa». Preoccupati, tra l’altro, dalla difficoltà di trasmettere alle nuove generazioni valori, comportamenti e stili di vita eticamente fondati.

Contro l’impotenza morale del Paese, il presidente Napolitano ha invocato i «validi anticorpi» di cui ancora dispone la nostra democrazia e la collettività. Famiglia, scuola e, soprattutto, mondo ecclesiale sono i primi a essere chiamati a dare esempi di coerenza e a combattere il male con più forza. Anche di questo si dibatterà a Reggio Calabria, dal 14 al 17 ottobre, nella 46ª edizione delle Settimane sociali dei cattolici italiani. Dei 900 delegati, 200 sono giovani. Una scelta. Un investimento. Un piccolo segnale di speranza.

(http://www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/la-morale-fai-da-te.aspx)

_______________

Ed ecco le inferocite reazioni della maggioranza:

Gianfranco Rotondi (Ministro per l’Attuazione del programma – Democrazia Cristiana per le Autonomie):

«Il settimanale insulto di Famiglia Cristiana al governo è un pregiudizio e un atto di arroganza che la mette fuori dalla dottrina sociale cristiana. Un giornale cristiano non può chiamare i ministri con disprezzo "servitori", perché un cristiano non usa questo linguaggio né con gli ultimi né con i primi»

Carlo Giovanardi (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – PDL):

«Servitore di disegni politici altrui sarà lui [don Sciortino, il direttore di Famiglia Cristiana], che si ostina a non accorgersi che questo governo è il più leale sostenitore di quei valori non negoziabili che dovrebbero essere la prima preoccupazione dei cattolici del nostro Paese».

Sandro Bondi (Ministro dei Beni e delle Attività Culturali – PDL): «Ciò che mi sorprende della presa di posizione di Famiglia Cristiana è la mancanza di una riflessione critica che riguardi anche il ruolo che la Chiesa ha svolto in questi ultimi decenni nel contribuire alla formazione di una nuova classe dirigente nazionale»

Mentre il PD difende il settimanale con Enrico Farinone:

«Nessuna sorpresa in merito a quanto rileva Famiglia Cristiana’. Succede quando si hanno partiti leaderistici, in cui la politica ha un ruolo nullo»

 
 
 

Forse non tutti sanno che...

Post n°25 pubblicato il 03 Agosto 2010 da eliapirone1
 

... Eugenio Scalfari, il fondatore de "la Repubblica", era razzista e fascista.

Leggiamo cosa scrive Andrea Carancini in un suo articolo del 2008 intitolato "Quando Scalfari era razzista":

"[...] Tuttavia, ai tartufi di Repubblica (giornalisti e lettori) va ricordato che, quanto a razzismo e a totalitarismo, neppure il passato del fondatore e pontefice massimo Eugenio Scalfari risulta irreprensibile.

Vi sono infatti gli articoli scritti da Eugenio Scalfari nel suo periodo di militanza fascista, e questo non nel periodo pre-bellico ma ancora nel 1942.

Ecco cosa scrive Giancarlo Perna nella sua "biografia non autorizzata": Scalfari - Una vita per il potere (Leonardo editore, 1990), accolta al suo apparire, come scrisse l'autore, da un "fragoroso silenzio stampa". Leggiamo da p. 13 e seguenti:

"Come tutti, Eugenio ha aderito al GUF, la gioventù universitaria fascista. La sede è palazzo Braschi. Ecco perchè è lì, lontano dall'università, a due passi da piazza Navona, un giorno dell'inizio del '42".

"Scalfari ha un'ispirazione: collaborare a "Roma fascista", il settimanale del movimento...In redazione c'è Ferruccio Troiani col quale Eugenio simpatizza. Negli anni Cinquanta, saranno insieme all'"Europeo". C'è Enzo Forcella, oggi editorialista di "Repubblica" e consigliere comunale di Roma eletto nelle liste comuniste nell'autunno del 1989. C'è Paolo Sylos Labini, futuro grande economista e collaboratore di "Repubblica". Ci sono Luciano Salce e Massino Franciosa, registi cinematografici di sinistra degli anni Sessanta"...

"Su "Roma fascista" Eugenio si mette subito in luce. Per sei mesi la inonda di corsivi e articoli...Un paio di brani, tanto per capire. E' il 16 Luglio del 1942. Gli piace Mussolini. Ma la guerra va male. Ci sono critiche. Il ragazzo insorge: "Noi siamo pronti a marciare, a costo di qualsiasi sacrificio, contro tutti coloro che tentano di fare mercimonio della nostra passione e della nostra fede. E ancora oggi è la stessa voce del Capo che ci guida e ci addita le mete da attingere". Titolo: Aristocrazia".

"Passa l'estate e gli viene il pallino dell'impero e della razza italiana. Il 24 Settembre esce l'articolo: Volontà di potenza. "Gli imperi quali noi li concepiamo" scrive Scalfari con un sussiego che sopravviverà al crollo del regime "sono basati sul cardine di razza escludendo perciò l'estensione della cittadinanza da parte dello Stato Nucleo alle altre genti".

"In redazione si va due volte alla settimana. Una per concordare i contenuti dell'articolo. L'altra per consegnarlo. Ma per festeggiare il ventennale della marcia su Roma col numero del 28 Ottobre 1942, Pintus [il direttore] convoca una megariunione dei redattori. I giovani decidono di fare un giornale di fuoco. Si sentono tutti moschettieri del Duce attorniato, secondo loro, da imbelli, pancepiene e traditori". "Ne viene fuori un numero che è un inno al fascismo rivoluzionario delle origini, allo stato etico, allo stato sociale sul tipo della futura repubblica di Salò, e compagnia cantante. Titolo di copertina: Primo ventennio: avanti verso la rivoluzione sociale. Mussolini, che aveva altre gatte da pelare, prende i redattori per dei pericolosi imbecilli. Chiude il settimanale colpevole di eccesso di zelo e manda tutti a spasso". "Fascismo e GUF", continua Perna, "erano comunque agli sgoccioli. Comincia a tirare un'altra aria. Quattro mesi dopo le riflessioni sull'imperialrazza, Scalfari ha già infilato un piede e mezzo nell'antifascismo".

E da questo momento in poi, emerge lo Scalfari che tutti conosciamo: liberaldemocratico e illuminista (ma anche spregiudicato e voltagabbana. In una parola: italiano). [...]"

(http://andreacarancini.blogspot.com/2008/05/quando-scalfari-era-razzista.html)

(http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=19389)

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I finiani si rafforzano

Post n°24 pubblicato il 03 Agosto 2010 da eliapirone1
 

La campagna acquisti di Berlusconi va male, anzi peggio. E se da una parte il premier è riuscito faticosamente a comprare tre diniani, Daniela Melchiorre -che ha già cambiato tre partiti-, Italo Tanoni, Riccardo Villari, ex Udeur e Pd, e persino Maurizio Grassano, subentrato a Cota, espulso dalla Lega e sotto processo ad Alessandria per truffa al Comune, dall’altra rischia di perdere otto deputati ex Forza Italia, pronti a passare armi e bagagli con Fini. Di qui la battuta, non casuale, del finiano Roberto Menia: “C’è la coda per entrare in “Futuro e Libertà“. I rumors si fanno insistenti e vengono confermati dai fedelissimi del presidente della Camera e da blog di area, come “Destra di popolo” di Riccardo Fucile: “in settimana potrebbe essere ufficializzata l’adesione a “Futuro e Libertà” di ben otto deputati non di area An , ma Forza Italia. Il che porterebbe le truppe finiane da 33 a 41.” Non solo: l’obiettivo sarebbe arrivare a 50 deputati entro fine agosto.

(da Il Post Viola - ANTEPRIMA/ Fuga dal Pdl, otto deputati pronti a passare con Fini entro questa settimana)

 
 
 

"Se la Chiesa non ha più padri" - l'opinione di Susanna Tamaro

Post n°23 pubblicato il 02 Agosto 2010 da eliapirone1
 

Abbiamo già parlato della Chiesa. Così propongo anche l'opinione di Susanna Tamaro, riportata nell'articolo "Se la Chiesa non ha più padri", sul Corriere della Sera di oggi.


Parte 1 - QUI

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Parte 4 - QUI

 
 
 
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POCHE E SEMPLICI REGOLE

Poche e semplici regole per questo blog.

I commenti non sono moderati, dunque, in teoria, ogni persona è libera di postare qualsiasi cosa le passi per la testa. Tuttavia, il fatto che un utente possa non significa che debba.

Pertanto sono stabilite le seguenti norme:

1. Non si usa un linguaggio volgare. Odio la volgarità.

2. Non si fanno comizi politici. Ci sono altri posti.

3. Occorre confrontarsi sul terreno comune del rispetto e dell'onestà. Quindi, fuori i provocatori.

4. Niente spam.

E per il momento è tutto. Eventualmente questo box sarà aggiornato. 

Buon divertimento.

 

 

 

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