codess

Post N° 16


  L’Assessore Renato Chisso (FI), impegnato in problematiche molto diverse da quelle sanitarie, ha affermato che l’ospedale di Piove di Sacco è ormai una RSA. Da chi l’abbia appreso non lo sappiamo. Forse da qualcuno eletto, come lui, nella circoscrizione di Venezia? Certo che se fossimo stati al posto del Sindaco Mauro Fecchio (AN)  gliel’avremmo chiesto, visto che il ridimensionamento del nostro nosocomio sta mettendo in crisi non solo la popolazione del suo municipio, Correzzola, ma pure  quella di altri tredici comuni che, in proporzioni diverse ma sempre importanti, usufruiscono del succitato servizio: Agna, Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Campolongo Maggiore, Candiana, Codevigo, Cona, Legnaro, Piove di Sacco, Polverara, Pontelongo, Sant’angelo di Piove, per un totale di 85.172 abitanti in costante aumento demografico ( tutti i dati sono riferiti a febbraio 2007- fonte www.demo.istat.it ). Ma a questi tentativi di screditamento (secondo la teoria che a forza di dirlo la gente si disaffeziona) purtroppo l’ ospedale di Piove si è abituato. Negli ultimi anni, da varie parti, compresa la Direzione Generale dell’ASL, che continua a spostare risorse dal nostro ospedale e a lamentarsi delle conseguenti ovvie fughe degli abitanti della Saccisica, c’è stato un ricorrente e costante sforzo di diminuire l’importanza del servizio per il territorio. Ricordiamo il tentativo di eliminare il primariato della rianimazione, la falsa notizia del primato delle infezioni ospedaliere (al contrario Piove è uno dei più in regola); la telenovela della  risonanza magnetica, i primariati ancora da  reintegrare ( la direzione generale dell’asl ci ha sempre raccontato che li bloccava la regione mentre l’assessore regionale alla sanità, Francesca Martini, ci ha confermato che per la regione non ci sono problemi…), e tanto altro che per brevità non cito. Il progetto che si nasconde dietro a questa strategia è semplice e l’aveva rivelato due anni fa l’ex sindaco di Chioggia Fortunato Guarnieri (DS) il quale in una lettera ad un giornale aveva definito  l’ospedale di Piove  “una cattedrale nel deserto che in periodi di contenimento di costi, è anche visivamente un controsenso”.  Ma come mai Guarnieri ce l’ha con Piove? Forse gli siamo antipatici? Certo che no. Siamo sicuri che l’ex sindaco ha un sacco di amici in Saccisica! Semplicemente lui sapeva benissimo che la chiusura dell’ospedale di Piove era funzionale alla sopravvivenza del nosocomio di Chioggia. L’ evidenza del disegno è stata colta anche dal Consigliere Lino Conte (Margherita) che una volta ci confidò “vogliono farci fare la fine della Galileo di Battaglia Terme. Ci hanno acquisito per chiudere un concorrente”. Il progetto messo in atto si basa sulla considerazione che lo stabilimento clodiense serve solo i 50.857 ( in costante flessione demografica) abitanti del comune lagunare; infatti mentre i cittadini di Cona  usufruiscono del nostro ospedale, cosa confermata sia dai dati che dallo stesso Sindaco di Cona, Avv. Anna Berto, i cittadini di Cavarzere si rivolgono a quello di Adria. Nemmeno il periodo estivo riesce ad aumentare l’attività dell’ospedale clodiense (quale turista si farebbe mai ricoverare per un periodo lungo, salvo ovviamente per i casi gravissimi, circa 4- 5 ogni stagione, in un posto di villeggiatura?). Il che si traduce in circa 7.000 ricoveri con un valore della produzione del servizio ospedaliero clodiense di circa 31 milioni di euro contro un costo di circa 60 milioni. La necessità quindi, di fare il vuoto intorno all’ospedale di Chioggia per poterne giustificare l’esistenza. Le prove generali le ha già fatte il consigliere Lucio Tiozzo (DS)  presente alla conferenza dei sindaci della Saccisica di Venerdì 9 Novembre scorso, il quale, perorando la causa di una cardiologia a Chioggia, ricordava che in caso di infarto, i cittadini clodiensi avrebbero avuto bisogno di servizi situati a Padova, Mestre, Rovigo.. E l’ottima cardiologia di Piove consigliere Tiozzo? Lui evidentemente si augura che chiuda presto. Nel disegno di alcuni dirigenti clodiensi c’è la speranza che la cessazione di Piove incrementerà l’ utenza di Chioggia. Sappiamo infatti che avere poca utenza non è solo un costo economico elevato ma anche un pericolo per i cittadini che usufruiscono di servizi con poca esperienza. Questo l’ha ben presente il primario di ortopedia di Chioggia che ha inviato una lettera a tutti i medici di famiglia di Legnaro per cercare di acquisire qualche cliente. Ma sarà tutto inutile. Abbiamo  già avuto l’insegnamento di Cavarzere. Chiuso l’ospedale, infatti,  gli abitanti di quel territorio veneziano si sono riversati ad Adria (nel 2006 delle 3710 dimissioni riguardanti i cittadini del  cavarzerano solo 421 hanno usufruito dell’ospedale di Chioggia). Se Chioggia non è riuscita a vincere la concorrenza di Adria, figuriamoci quella di Padova!! Quindi la conseguenza di questo disegno sarà il disagio di migliaia di cittadini della Saccisica e di un grande territorio limitrofo, e la riproposizione di un problema che è l’ospedale di Chioggia. In questa vicenda si è distinto per il suo zelo nel terrorizzare i cittadini piovesi su un eventuale  uscita della Saccisica dall’ASL 14  il Consigliere Giovanni Gallo (DS). Ora chiederemo al consigliere di attivarsi per ricordare ai suoi compagni di partito clodiensi che da che mondo e mondo è l’isola che si sposta in terraferma e non il contrario; che non si può chiudere un posto pubblico per mantenerne un altro; che non è pensabile dare le stesse risorse all’ ospedale di Piove e a quello di Chioggia in quanto il primo ha un utenza e numero di degenze doppie rispetto al secondo; che i cittadini del Piovese non servono solo per acquisire i soldi della quota capitaria; che le risorse bisogna metterle dove sono più richieste perché i servizi sono a disposizione dei cittadini e non il contrario. Vedremo se il  Consigliere Gallo sarà così solerte come lo è stato nell’ostacolare la scissione e inviteremo la gente del piovese a giudicarne l’operato. Per quanto riguarda i consiglieri Zanon e Cortellazzo (AN),  dei quali, per nostra colpevole ignoranza, non ricordavamo un solo intervento sull’asl 14, apprezziamo l’interessamento verso il destino del nostro ospedale. Siamo sicuri che continueranno nella loro opera di sostegno alle giuste rivendicazioni di questo territorio, perché un loro disimpegno, dopo il progetto di legge e le loro dichiarazioni, non sarebbe comprensibile dai cittadini della Saccisica. A tutti quelli che temono la nostra fuoriuscita dall’ASL 14 bisogna parlare chiaro. Nessuno di noi pensa che sarà facile ricominciare dopo questa batosta ( termine usato dalla ex consigliere regionale Margherita Miotto), ma pensiamo che  sia l’unica speranza che abbiamo per dare la possibilità all’ospedale di Piove rispondere alle tante richieste dei cittadini di questo territorio.                                                                    Il gruppo di coordinamento del comitato