Codice Astrale

I 2 zodiaci all'inizio della Primavera 2013


Il ritorno della primavera secondo i 2 zodiaci La primavera giunge quest’anno con un giorno di anticipo rispetto al 21 Marzo segnalato dai calendari, e non si tratta di “precessione degli equinozi”, ma semplicemente del fatto che ogni anno il Sole si presenta ad un determinato grado a ore diverse, con un giorno di anticipo o con uno di ritardo. Se considerassimo la precessione equinoziale, allora staremmo freschi, nel senso che il luminare diurno astronomicamente si trova ancora nel segno dei Pesci, esattamente a 5°57’ del dodicesimo segno, grado peraltro attualmente “abitato” da Mercurio, che oltretutto ha appena ripreso il suo moto diretto. Nell’astrologia indiana è questo un dato di fatto, il Sole si trova in Pesci e ne tengono conto nella vita di tutti i giorni per stilare una mappa astrale, in quanto il sistema astrologico in uso nell’astrologia indù è lo zodiaco siderale, mentre qui in Occidente tutto ciò non viene preso in considerazione in quanto ci si basa sullo “zodiaco tropico”.  Zodiaco Tropico e Zodiaco Siderale La differenza fra i due zodiaci è fra le prime teorie sostenute da certi scienziati quando entrano in polemica con l’astrologia considerandola alla stregua di una mera superstizione. A loro dire infatti, l’astrologia non può funzionare innanzitutto per il fatto che non tiene conto delle reali posizioni dei pianeti in relazione alle costellazioni, ma si basa invece su dei segni zodiacali che in realtà non esistono nel cielo, essendo un’arbitraria suddivisione dell’eclittica in dodici spazi – i segni zodiacali appunto – di 30° ciascuno. Astronomicamente le costellazioni hanno ampiezze differenti, per cui ce ne sono di più piccole e di più grandi, e tenendo conto di questo fattore il Sole rimarrebbe in ciascuna di esse per un tempo diverso, ad esempio nello Scorpione solamente per 7 giorni, dal 23 al 30 novembre. In questo caso stiamo parlando dello “Zodiaco delle Costellazioni”, che non viene usato in astrologia. In oriente invece, come dicevo, le costellazioni vengono tenute in considerazione ma ad ognuna di esse viene attribuita la stessa ampiezza di 30°, motivo per cui sono in analogia con i Segni e lo zodiaco che ne risulta viene denominato “Zodiaco Siderale”, attraverso il cui spostamento dovuto alla rotazione della Terra si arriva a calcolare la “precessione degli equinozi”. In altre parole, la non sfericità del nostro pianeta porta il Sole a compiere il suo percorso lungo l’eclittica continuamente in ritardo rispetto all’anno precedente, spostamento all’indietro che, seppur in misura infinitesimale, lo vede sempre in svantaggio rispetto al Punto Vernale (o Punto Gamma), il grado “0” dell’Ariete, uno dei 2 punti equinoziali in cui l’equatore interseca l’eclittica. Ma nell’arco di 70 anni, il ritardo accumulato diventa di 1° zodiacale, e la proporzione che si può calcolare mette in luce lo spostamento all’indietro di un intero segno nell’arco di 2.160 anni  (mese cosmico) e un giro completo dello zodiaco nell’arco di tempo di circa 25.920 anni (anno cosmico). Oggi come oggi, il Sole al 21 Marzo, primo giorno di primavera, è in ritardo di circa 24° gradi e viene a trovarsi appunto al 6° dei Pesci; il fenomeno della precessione viene calcolato secondo un sistema denominato in sanscrito  Ayanamsa, in quanto questo termine definisce la differenza fra il grado “0” dell’Ariete e il punto d’inizio convenzionale della costellazione ariete. di cui tengono conto appunto gli astrologi Indù nel calcolare le loro mappe astrologiche. Lo “Zodiaco Tropico” in uso qui in occidente invece, si basa su una fascia immateriale collocata lungo l’eclittica ed estesa di circa 10° a Nord e a Sud, suddivisa in 12 parti uguali in corrispondenza con le costellazioni, parti che vengono appunto denominate “segni zodiacali”. Ciò che i detrattori dell’astrologia non sembrano in grado di comprendere o almeno non voler prendere in considerazione, è che questo sistema si basa su un rapporto simbolico soli-terrestre, motivo per il quale il punto di inizio della primavera non è riferito effettivamente al grado “0” dell’Ariete, che rimane fisso, essendo un segno e non una costellazione, ma parte dal momento in cui la nostra stella passa dall’emisfero celeste australe a quello boreale, con declinazione “0”, ed essendo la misurazione di un momento, temporale, bisognerà pensarla in termini di “quando” ciò accadrà, non in termini di “dove” (grado “0” della costellazione Ariete).