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Post N° 38


Nella Città Grande il supermercato era ancora aperto alle nove di sera  e sempre pieno di gente.A lei piaceva molto girare cominciando dal fondo, senza trascurare nemmeno un reparto: carne, pane, surgelati, casalinghi, libri, reparto baby, frutta, verdura, farmacia.Frutta e verdura le mettevano allegria, così pure la follia di avere sessanta tipi diversi di patatine o cereali per la colazione.Guardava la gente ben vestita che si era precipitata lì dopo il lavoro, ognuno perso nei suoi pensieri, tanti parlavano al telefono, alcune coppie litigavano, pochissimi sorridevano.Per poi rendersi conto che neanche lei stava sorridendo e allora si ricordava almeno di non avere la faccia imbronciata.Guardava il contenuto dei carrelli altrui e immaginava le loro vite...due studenti universitari, la famiglia con un bambino piccolo, i segnali di solitudine o sollievo di chi vive da solo.In fila alle casse prima di lei c'era un uomo baffuto dall'età indefinibile, forse sessanta. Con due carrelli pieni di roba. Come se avesse una casa in periferia con una spaziosa cucina bianca e un armadio dispensa. Con un tavolo di legno attorno al quale sedersi in dieci e fare colazione insieme.Nel carrello non c'erano surgelati o merendine, ma pasta, farina, uova, latte, pane per un esercito e tante cose che suggerivano che qualcuno in casa cucinasse veramente tutti i giorni e non solo quando c'era il tempo di accogliere amici.Per un momento ebbe la tentazione di fermarlo e chiedergli della sua vita.