cognitive displaysia

certo mi rode il culo


Quando non scrivo per tanto tempo poi divento triste. Mi sembra di non dire le cose a qualcuno che tiene la mia vita in ordine come io non so fare. Mi perdo le storie, i brandelli buffi di conversazione, le tristezze inutili, le risate, gli occhi pensosi e concentrati del Ciuccione. E meno cose scrivo, meno ne scriverei. Non è un po' tutto così nella vita? Più esci, più usciresti, più mangi, più mangeresti, più scopi e più scoperesti. Quasi matematico.Comunque. La Milla se n'è andata da un pezzo, Paola e le bimbe sono partite ieri lasciandomi da sola in una casa immensa con il Ciuccione e le malinconie che mi frullano in testa da un po'. E' che mi sento sola, penso a mille persone a cui voglio bene e non ne chiamo una tanto mi sento fuori dalla loro vita, non trovo il mio posto, mi sento inadeguata a tutto come se non appartenessi a nessuno e a nessun luogo. Tanto non mi riconosco in quello che mi circonda che anche il Dottore mi fa venire il nervoso con tutto quello che non è e che vorrei che fosse. E mi rodo e mi rodo e mi rodo e mi rodo. E mi dico, cazzo, mi sa che ci risiamo come l'anno scorso. Intanto che mi gingillo con l'idea di un analista e la ricerca di una babysitter per il Ciuccione, mi dedico alla lettura intensiva. L'eleganza del riccio, la solitudine dei numeri primi, il cacciatore di aquiloni e, per la centesima volta, memorie di una geisha. Chi ha dei suggerimenti si faccia avanti che è il benvenuto.Per la cronaca, in Spagna todo bien. Il Ciuccione ha tirato fuori la sua anima da seduttore romagnolo e si è intortato tutte le turiste tope incontrate lungo la via con gridolini, sorrisi sdentati e ammiccamenti spudorati. Ha dimostrato buon gusto, lo ammetto, non posso purtuttavia nascondere una certa preoccupazione: se fa così a sei mesi, cosa farà a 14 anni???