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La voce dei più deboli contro l'ipocrisia del governo


In migliaia, con difficoltà grandissime e un sacrificio dovuto al grandissimo caldo romano, i disabili italiani si sono dati appuntamento davanti Monte Citorio per ribadire il loro no alle misure che originariamente erano contenute nella manovra. La protesta infatti era stata proclamata contro il provvedimento che innalzava all'85% la soglia d'invalidità per accedere alla relativa pensione. In questa maniera rimanevano escluse diverse patologie anche se un emendamento del relatoreAzzolini aveva escluso dalla soglia le patologie gravi. Ora però, e si tratta di un primo cambiamento sostanziale alla manovra, si torna al regime precedente, infatti si torna per tutti al 74%. La manifestazione però è stata confermata ugualmente perchè, come dice Pier Vittorio Barbieri, presidente del Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), una delle organizzazioni promotori della manifestazione insieme al Fand «Noi siamo felici di leggere tutto ciò ma abbiamo bisogno di vedere gli atti. Già una volta nella scorsa settimana abbiamo minacciato la manifestazione, l'abbiamo ritirata per le rassicurazioni e poi quello che abbiamo letto era una botta peggiore di quella che era in origine. Per cui noi attendiamo che tutto ciò sia confermato da un voto della commissione Bilancio e dal successivo voto della'Aula del Senato». Un concetto ribadito anche da alcun i esponenti politici intervenuti alla manifestazione. Per Livia Turco del Pd: «E' una vergogna che si siano permessi di riscrivere questo comma 1 dell'articolo 10. E' una vergogna non si può tornare indietro così. Ora vogliamo vedere le cose scritte». «Far quadrare i conti sulle spalle dei soggetti più deboli è un delitto» scandisce Antonio Di Pietro contornato dalla folla dei manifestanti. Il leader dell'Idv ha poi rincarato «togliere l'accompagnamento o la pensione è un delitto di Stato». Ora si tratta di capire se, una volta fatta marcia indietro sulla soglia per l'assegno d'invalidità, stessa cosa succederà anche per l'indennità di accompagnamento. Un ausilio indispensabile per chi non possibilità di muoversi liberamente. Inoltre le ultime statistiche mostrano come le prime vittime della crisi siano proprio i disabili, sempre più spesso sono loro a perdere il posto di lavoro considerati un costo per le aziende. Inoltre il mondo della disabilità rischia di pagare la caccia ai falsi invalidi che sono un prodotto di un problema assai diverso e molto collegato alla politica: la corruzione.