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Un giorno dopo l'altro Luigi Tenco


Da quando mi son trasferito in città, ho abbandonato quasi completamente l'auto...ho ripreso la vecchia sana abitudine di andare a piedi ed è piacevolissimo al mattino farsi quella ventina di minuti per arrivare in ufficio...e camminando comincio ad intessere la trama di pensieri che mi fa compagnìa durante il tragitto... Mi basta un angolo noto, un negozio un tempo frequentato, un'insegna familiare...o passare davanti al mercatino rionale per riandare coi pensieri a volti e nomi ora quasi scomparsi...era l'età della giovinezza, l'età del coraggio, l'età dell'incoscienza, quell'età in cui tutto ti sembra permesso, possibile, praticabile...Mi son chiesto perchè, col passare dell'età, non abbia più lo stesso approccio, perchè ora esito a far cose che un tempo avrei fatto istintivamente...sarà l'età? Le fregature prese? ...è strano...nulla mi impedisce di fare cose che in passato ho fatto, tranne una certa resistenza interiore, quasi che una stratificazione di elementi mi abbia reso meno agile...non parlo dal punto di vista fisico, quello risponde ancora benissimo, in maniera quasi giovanile (non ridete!!!!)Ma poi... è qualcosa che accade solo a me, o è comune?