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Recuerdos de la Alhambra - A. Segovia


Stamane, venendo in ufficio, mi guardavo attorno, come al solito...il solito venditore di uova (sedicenti) fresche, le edicole col solito viavai di gente...mi son fermato a prendere il "Corriere"...è un giornale che leggo raramente - preferisco "Repubblica" - ma al giovedì presenta in allegato dei libri di filosofia politica interessanti...Il giornalaio non sapeva quanto costasse tutto in totale e nell'attesa che consultasse le fatture che aveva mi guardavo intorno....lo sguardo è caduto su un negozio nella cui vetrina erano esposti dei presepi di varia grandezza prefabbricati... Mi son ricordato di quando, da bambino, aiutavo il mio papà a farne uno,all'incirca in questo periodo...ne facevamo uno "serio" che all'epoca mi sembrava gigantesco...Con tutto il dovuto! Assi di legno che ci forniva un amico falegname, chiodi, martello...la carta da imballaggio che cospargevamo generosamente di macchie verdi e marroni...un po' di sughero qua e là...e poi le pietroline che avevamo noi bimbi raccolti dalla strada, il borotalco per la neve...il tutto con i tradizionali rami dietro (avrebbero dovuto essere rami di pino, ma da noi i pini si vedevano solo nelle foto sui libri di geografia...usavamo dei ramoscelli di cipresso: lo so, non è proprio il massimo, ma ci si accontentava), cui appendevamo i mandarini....Era una festa, farlo...e capisco ora tante cose...fare quel presepe, poco per volta, giorno dopo giorno, ci avvicinava al Natale in maniera lenta e progressiva, ce ne faceva gustare il percorso....il Natale non era "il presepe"...il Natale era "fare il presepe"...che non è la stessa cosa...Da sposato, con le piccole, ho perpetuato la tradizione, finchè ci sono stato, sostituendo i materiali, usando le scatole per le scarpe per le grotte e costruendo personalmente ponticelli con stuzzicadenti e piccoli pezzi di legno, e colla...ci divertivamo, ma non solo...attendevamo il Natale.......altro che prefabbricati...