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Queen - Let Me Live


"Il silenzioSpesso capita di non saper apprezzare fino in fondo il silenzio. Quasi come se le parole, i rumori o i suoni fossero sempre indispensabili per esprimersi, per comprendere, per vivere.Però tante emozioni, tante sensazioni, tanti sorrisi, tanta tenerezza possono essere espressi anche rimanendo muti. Forse restare in silenzio e far parlare gli sguardi, le mani, il respiro è il miglior modo di dire ti amo a chi si vuole bene e anche per celebrare i momenti migliori della vita."(dal web)Ieri sera, a casa mia, si è presentato un ragazzo...distribuiva un giornale nel quadro di una campagna di autofinanziamento per un movimento di ispirazione marxista di estrema sinistra...aveva lo sguardo pulito di chi crede in quello che fa...l'ho fatto entrare in casa, siamo stati a parlare un po'...gli ho spiegato, dandogli un piccolo contributo, che non ero - e non ero mai stato - marxista, non credendo, per ragioni formative e culturali, a tale teoria sociale, politica, economica, ma mi faceva piacere che ci fossero voci differenti dalla mia...ed abbiamo dato vita ad una conversazione piacevole, fatta di idee e modi di vedere...Conversazione piacevole, con ottimo contraddittorio...Stamane, raccontando l'accaduto ad un mio amico, questi mi ha chiesto: "e l'hai fatto entrare così, senza conoscerlo?"....ed io: "Certo! Che avrebbe potuto farmi di male?" Una domanda ed una risposta che mi hanno fatto riflettere sul modo di porsi nei confronti del prossimo...la paura contro la razionalità!Sono stato educato, fin da piccolo (anzi, siamo...i miei fratelli ed io), ad avere sempre la porta aperta a chiunque, e casa nostra è sempre stata un porto di mare...abbiamo ospitato marinai statunitensi, ragazzi olandesi, persone che conoscevamo casualmente, e non abbiamo mai avuto problemi...uno stile di vita che ha poi fatto parte del mio carattere e del mio modo di essere in tutti i campi...la porta sempre aperta, a tutti...e naturalmente soprattutto agli amici, e, sempre naturalmente, anche qualora dovessero farmi degli "sgarbi": sono abituato a litigarci, con gli amici, ma mai a chiudere loro la porta, partendo dal non giudicare mai le azioni...se si son comportati in un certo modo, avranno avuto le loro ragioni, che col tempo mi spiegheranno, se avrò cura di lasciar loro la porta di casa mia aperta...non sto a sindacare o a giudicare, anche perchè immagino che anch'io ho le mie brave colpe...e perchè immagino - da credente - che se il buon Dio usasse lo stesso metro per giudicare noi, staremmo davvero freschi!!!!Spesso sono stato giudicato scemo perchè una persona, che mi aveva trattato "male", ripresentandosi dopo tempo, era stata riaccolta da me in modo affabile, come nulla fosse accaduto...beh, mi piace essere così!Ora, comunque, un istante di riflessione, si impone.......e di silenzio.... "Dopo che si è affrontata una situazione disperata, le cose banali non hanno più importanza. La nostra prospettiva si allarga e impariamo a vivere in un livello più profondo."(Margaretta Rockfeller