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"Chiunque perde una persona desidera vendetta su qualcuno,su Dio se non riesce a trovare nessun altro.Ma in Africa i Matogoli e i Ku credono che l’unico modo di estinguere il dolore e’ salvare una vita.Se qualcuno viene ucciso un anno di lutto finisce con un rituale chiamato la prova dell’uomo che affoga.Per tutta la notte c’e’ una festa accanto ad un fiume.All’alba l’assassino viene messo su una barca e portato fino al largo e gettato fuori.E’ legato, cosi’ non puo’ nuotare.La famiglia del morto deve fare una scelta puo’ lasciarlo affogare o raggiungerlo a nuoto e salvarlo.I Ku credono che se la famiglia lascia che l’uomo affoghi avra’ giustizia ma passera’ il resto della vita nel lutto, ma se salva l’uomo, se ammette che la vita non e’ sempre giusta, proprio quel gesto portera’ via il dolore.La vendetta e’ un pigra forma di sofferenza …"Dal film “The Interpreter“Mi è capitato di leggere questo brano, qui sulla rete...e mi ha colpito...non tanto - non solo - per l'oggetto, ma per l'invito ìnsito...cercare di modificare il punto di vista con cui guardiamo e giudichiamo la realtà... Ieri sera sono andato, come di consueto, a far visita ai miei vecchietti, e mia madre ha cominciato a sfogarsi - alterandosi - circa l'azione di una vicina, a suo dire scorretta... Mi dispiaceva sentirla così, soprattutto perchè era inutile alterarsi, sia per la banalità siderale della cosa, sia perchè alla sua età dovrebbe star calma....l'ho invitata più volte a calmarsi, ma sortivo l'effetto opposto...poi ho capito: voleva solo essere presa in considerazione...l'argomento era ininfluente, avrebbe potuto essere la tecnica della pesca del luccio, sarebbe stato identico....A volte non ascolto...interpreto!