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Andrés Segovia - Asturias


Sono sempre stato refrattario al cambiamento...sospettoso...devo mordicchiare la nuova realtà poco a poco, per gradi, per cerchi concentrici... Per anni sono andato in vacanza sempre nel medesimo luogo...mi piace la sicurezza del già noto, già visto...il prato con i giochi per i bimbi lì dov'è sempre stato, lo scoglio dal quale si vede quel tratto di costa...piccole e grandi cose che rimangono lì, sembrano messe lì apposta per renderti più sicuro... A volte anche la sequenza degli atti di ogni giorno, o di parti di esso, serve a questo: la cena sempre alla medesima ora, il tragitto della passeggiata sempre uguale...e magari ti dà disappunto il non vedere più quel negozio che era proprio lì, in quell'angolo...Sono monòtono, vero? Noiosetto abbastanza....Cambiare casa, abitudini, modi di gestirmi la nuova libertà, impostami dalle circostanze e subìta con una certa sofferenza, è stato un trauma continuo, cui - certo - mi sono adattato, ma con fatica...Non è paura del futuro, o di cosa....è resistenza al cambiamento per il cambiamento stesso... e ad un tratto ci si trova di fronte alla possibilità, forse teorica, forse in realtà inesistente, di un nuovo cambiamento....da me desiderato, quasi atteso, sicuramente rincorso...ma è come se uno avesse in tasca il biglietto della lotteria e non volesse leggerlo per timore di vedervi scritti i numeri vincenti! Un controsenso!Appunto!E infatti, poi accade, all'improvviso (almeno, così sembra) rivoluziono tutto...rovescio il tavolo......e vado a leggere i numeri.....