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R. Wagner - l'oro del Reno (preludio)


Ieri sera mi chiedevo perchè io scrivessi qui sopra....perchè tanta gente scrivesse...Io penso di farlo - oltre per quella componente magari taciuta e sottotraccia di piccolo esibizionismo (massiiii, diciamolo pure...) - per avere un contraddittorio....qualcuno che, dall'altra parte, mi riportasse delle opinioni diverse - e contrastanti magari - con le mie, e tutto ciò non per una gara in cui qualcuno ha ragione e qualcun altro ha torto - non siamo in tribunale, ed oltretutto il giudice dovrebbe essere "terzo" - ma per avere un'idea di altre posizioni, altri punti di vista, in una sorta di tentativo di apertura mentale che favorisca poi una kantiana sintesi....Mi ritrovo, a volte, invece, a dovermi confrontare con una visione eticamente hegeliana del mondo, in una sorta di eticità di pensiero, secondo il quale "chi non la pensa come me, sbaglia", con il correlato "chi sbaglia non ha posto nella società che immagino"...E', se ci pensate bene, il pensiero unico che ha pervaso l'Italia in questo ultimo quarto di secolo, a tutti i livelli, e soprattutto a livello politico, ma anche individualmente...siamo passati dalla dialettica kantiana, appunto, all'etica hegeliana....quando una persona, un movimento, una classe è persuasa di possedere la verità è quasi naturale pensare che l'altro non capisca niente, non accettare un diverso punto di vista, un differente modo di vedere...mentre in realtà nessuno di noi possiede la verità, ma siamo tutti autori di un nostro peculiare modo di vedere, che magari potrebbe anche essere sbagliato...Siamo entrati, secondo me, in una società "assiomatica", a livello di individuo ed a livello di collettività......e non teniamo conto che quello che ha fatto crescere la società è il dubbio....