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PAT METHENY GROUP: "Last Train Home"


Ieri sera raccontavo un episodio di un viaggio....ci ripenso spesso, soprattutto nei momenti di smarrimento, come quello attuale, che dura ormai, tra rannuvolamenti e schiarite, da qualche mese....Ho viaggiato molto....tanto....sia da ragazzo che da adulto, da giovane spensierato e da marito e padre....ma i viaggi fatti in gioventù son diventati mito e leggenda, nella mia mente, vuoi perchè fatti con pochi mezzi e tanto entusiasmo, vuoi perchè indubbiamente più "avventurosi", in quanto si partiva per una destinazione, ma senza sapere cosa avremmo (i miei amici ed io) trovato per strada... avremmo trovato dei mezzi pubblici idonei? (non scherzo: la Serbia, la Bosnia, la Croazia dell'epoca di Tito erano davvero un'incognita!) Orari e mezzi erano poco più che ipotesi fantascientifiche...e ricordo ancora i chilometri percorsi a piedi sotto il sole con gli zaini addosso...e si scherzava, si rideva.... Ricordo, all'ingresso (a piedi: questioni politiche non permettevano transiti di mezzi pubblici tra quella che allora era la Jugoslavia di Tito e l'Ungheria del Patto di Varsavia)...dicevo...all'ingresso del primo villaggio oltrefrontiera, in una strada polverosa, ci accolsero due maiali di dimensioni bibliche...ed una frotta di ragazzi che voleva comperare i nostri jeans...per raggiungere il Balaton impiegammo due giorni conditi da disavventure - o avventure - simpatiche o meno simpatiche......Però, viaggiavamo immersi nella gente del posto, usavamo i mezzi che usavano loro, mangiavamo i medesimi cibi comprati nei medesimi supermercati...e portavamo spesso tanta allegria tra loro...