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Post N° 551


Ieri è stata una giornata particolare in cui si sono incrociate emotività differenti inframmezzate da momenti di vita pratica che hanno cercato di rendermi più complicata la vita…ma andiamo con ordine…Antefatto: domenica sera rientro a casa dopo un assenza di mesi, un lasso di tempo misurabile in secoli se si tien conto di ciò che nel frattempo era accaduto, degli sconvolgimenti avvenuti…A casa, rivedo il mio mondo, quello che avevo lasciato…per carattere sono estremamente legato alle piccole cose: al foglietto con un appuntino perennemente lasciato sulla scrivania, ad una certa penna, alle mie pipe, ai miei libri, il cassetto perennemente in disordine nel mio comodino, ed il mio intimo si è ribellato all’idea che un estraneo avesse potuto toccare quelle reliquie, quasi profanarle… solo che io sono abbastanza lento nei miei tempi di reazione, ho bisogno di metabolizzarle. Poi, quel sogno…ha fatto scattare qualcosa che non ho ancora capito. Il fatto di non avere un baricentro mi pesa enormemente…Sì, ci son le figlie, i famigliari, gli amici e le amiche (alcune delle quali insostituibili), ma non c’è più “il nido”!Ho trascorso la giornata in questo stato.Ieri pomeriggio poi, la bagarre.Alle 17 dovevo prelevare mio padre per andare a comperare il regalo per una persona che si sposava: giunto a casa, trovo che si è aggiunta mia madre….ed è il primo problema, visto che alle 19 avrei dovuto essere presente ad un …appuntamento. I miei mi chiedono di andare a prelevare la loro consuocera (che vive alle estreme propaggini della città) per andare al centro (ulteriore contrattempo)…Vado ad eseguire…Successivamente i quattro eroi si mettono in marcia verso il centro….riesco a fare in modo che l’intera operazione si concluda entro le 18,30 (chi conosce il centro di Bari nei giorni immediatamente precedenti la festività di S. Nicola mi ha già proposto per un’onorficenza)…la consuocera mi chiede di fare una deviazione per un servizio per lei…che faccio? Passo alle vie di fatto, rischiando gli onori della cronaca nera? Vado. Percorrendo (senza accorgermene) un breve tratto di strada controsenso, arrivo sul posto…sono le 18,45….fatto…esulto ma, ahimè breve fu il tempo dell’esultanza: mia madre propone di andare in pizzeria…sentimenti alterni che risfociano nell’esultanza…le pizzerie son chiuse!.....ore 19 circa…torniamo verso casa…mia madre propone allora….sto per incazzarmi….se ne accorge….non propone più….ci fermiamo in una panetteria che produce anche tutto ciò che serve ad evitare la cucina…e…Finalmente a casa!Mi precipito al PC…è tardissimo, ma trovo chi mi aspettavo di trovare, inizio la conversazione…arriva mio padre a dirmi che è pronto…lo liquido con uno sguardo feroce…capisce…esce…