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Post N° 767


I silenzi! Bisogna saper interpretrarli, gestirli, analizzarli. Ci sono silenzi di disprezzo, silenzi di ansia, silenzi di inquietudine, ma ci sono silenzi che sono dei messaggi che dicono "ti voglio bene" oppure "so di aver sbagliato, ma non ho il coraggio di chiederti scusa" o altro... Ci sono i silenzi di rimprovero: ricordo nostro padre, da cui non ho mai ricevuto un ceffone, punirci col suo silenzio, pesantissimo, perchè ci richiamava alla coscienza sporca, alle nostre responsabilità... ci sono i silenzi che equivalgono ad un "ti amo" o ad un "ti odio" A pensarci, l'interpretazione che diamo del silenzio altrui collima con l'opinione che abbiamo dell'altro: se ne abbiamo stima, o se l'amiamo, l'interpretazione non sarà negativa. Dipende da noi!!!!!