La nostalgia (parola composta dal greco νόστος (ritorno) e άλγος (dolore): "dolore del ritorno") è uno stato psicologico di tristezza e di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento collocato nel passato che si vorrebbe rivivere...questo da Wikipedia...E' quello che è accaduto a me ieri, rientrando a casa dopo svariati mesi...suonato, il cancelletto si è aperto, son salito per quegli scalini che tante volte ho percorso, mi son guardato intorno: tutto sembrava intatto, come lo avevo lasciato...ho assaporato i colori, annusato l'aria...l'aria di casa mia...sono entrato in casa, dov'erano gli oggetti a me sempre cari, i compagni di una vita: il tavolo tondo antico, i quadri alle pareti, i divani, il caminetto, la libreria...tutto come un tempo. Mi son soffermato ad osservare ogni singolo oggettino: ogni cosa parlava e mi raccontava cose già vissute, episodi di vita trascorsa tra quelle pareti...quante tristezze e quante gioie mi rammentavano! Ho rivisto il cane - invecchiato e malato - mi sembrava Argo! Il giardino, con gli alberi di arance e limoni, il cortiletto dove innumerevoli volte giocavo con le bambine (e meno male che l'ho fatto: chi mi avrebbe potuto dare indietro quegli attimi?)...Non mi è mai piaciuto tornare sui luoghi che mi hanno visto felice. Non sono mai più tornato nei posti di montagna, che pure erano la mia seconda patria ed erano a me così cari, che mi hanno visto felice con la mia famigliola, e rifuggo da qualsiasi luogo che mi ricordi attimi passati eppur presenti ogni momento nella mia mente...Ma ieri è stato bello riassaporare gli oggetti minuscoli in cui è racchiusa parte della mia vita!
RIFLETTENDO SUL BLOG DI UN'AMICA
La nostalgia (parola composta dal greco νόστος (ritorno) e άλγος (dolore): "dolore del ritorno") è uno stato psicologico di tristezza e di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento collocato nel passato che si vorrebbe rivivere...questo da Wikipedia...E' quello che è accaduto a me ieri, rientrando a casa dopo svariati mesi...suonato, il cancelletto si è aperto, son salito per quegli scalini che tante volte ho percorso, mi son guardato intorno: tutto sembrava intatto, come lo avevo lasciato...ho assaporato i colori, annusato l'aria...l'aria di casa mia...sono entrato in casa, dov'erano gli oggetti a me sempre cari, i compagni di una vita: il tavolo tondo antico, i quadri alle pareti, i divani, il caminetto, la libreria...tutto come un tempo. Mi son soffermato ad osservare ogni singolo oggettino: ogni cosa parlava e mi raccontava cose già vissute, episodi di vita trascorsa tra quelle pareti...quante tristezze e quante gioie mi rammentavano! Ho rivisto il cane - invecchiato e malato - mi sembrava Argo! Il giardino, con gli alberi di arance e limoni, il cortiletto dove innumerevoli volte giocavo con le bambine (e meno male che l'ho fatto: chi mi avrebbe potuto dare indietro quegli attimi?)...Non mi è mai piaciuto tornare sui luoghi che mi hanno visto felice. Non sono mai più tornato nei posti di montagna, che pure erano la mia seconda patria ed erano a me così cari, che mi hanno visto felice con la mia famigliola, e rifuggo da qualsiasi luogo che mi ricordi attimi passati eppur presenti ogni momento nella mia mente...Ma ieri è stato bello riassaporare gli oggetti minuscoli in cui è racchiusa parte della mia vita!