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Post N° 960


E' una delle esperienze peggiori che si possano fare, quella di guardare, vedere, osservare assistere al declino fisico di una persona che amiamo, una persona che č stata per tutta la tua vita il tuo faro, il sostegno, la tua āncora, il tuo porto sicuro...Fa male, molto male!!!Le condizioni fisiche hanno subėto negli ultimi giorni, quasi nelle ultime ore, un tracollo: certo, esce ancora, fa delle commissioni, ma gli leggo negli occhi che lo fa con la forza di una volontā di ferro, con la forza dei nervi, con la forza di chi dice: "io resisterō, perchč c'č chi ha ancora bisogno di me". Non un'istanza di sopravvivenza per se stesso, ma per l'altro, una richiesta estrema di essere utile, un atto d'amore nei confronti del prossimo...Per sč non ha mai chiesto molto, gli basta un tavolino, dei fogli di carta, una penna, dei libri, ed č felice... Ricordo le litigate furibonde a casa per il suo stramaledetto vizio di uscire sempre senza un soldo in tasca: mia madre glieli metteva nei pantaloni e lui li lasciava sul tavolo perchč, diceva, non gli servivano, bastava la Provvidenza! e in questo, ha avuto ragione! Non so quanto gli resti, giorni, mesi, anni, ma so per certo che lui sa che ormai vive in un mondo che non gli appartiene e che non riconosce, e che non lo riconosce...era abituato alle raccomandate cui si rispondeva, ai contratti firmati ed onorati, agli impiegati con cui si parlava delle forniture, si ritrova in un mondo fatto di call-center e di tastiere su cui si deve spingere il tasto 1 - 2- e cosė via...temo si sia formata inconsciamente l'idea di essere fuori posto, ed č questa la cosa chč mi fa pių paura...Mah...speriamo bene.......