comunicare

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Sto ascoltando il programma di Fazio su De Andrè, in attesa di cucinarmi qualcosa. Ci sono delle cose che ti riportano indietro nel tempo, ti inquadrano - anche senza un nesso logico di causa/effetto - un preciso momento del tuo passato. De Andrè, Guccini, ecc. sono stati un po' la colonna sonora di un tempo molto bello. E mi rivedo all'università, in qualche occupazione o in quelle interminabili assemblee che - è vero - finivano sempre in un fiume ininterrotto di parole, una vera alluvione di discorsi e interventi, e mi ricordo militare nelle trasferte per esercitazioni nella padana cantare con i miei commilitoni, nel tentativo di accendermi una sigaretta su un camion aperto, e i viaggi in un'Europa molto molto diversa da quella di oggi, quando - al termine di un viaggio anzichè tornare in Italia decisi di andare a Zurigo a fare lo stagionale (sfidando le imprecazioni di mio padre, che mi rivoleva a casa)...era un'esperienza che volevo fare: ho vissuto nelle baracche ed ho sofferto il freddo e le prime nevi di settembre (ero con i vestiti estivi)...Sono contento di me stesso! in una sorta di raptus narcisistico, mi piaccio (non fisicamente, piano sul quale è meglio stendere un velo pietoso). Sono contento perchè tutte le scelte, giuste o sbagliate, sono state mie, sono contento dei miei successi e dei miei fallimenti perchè son dipesi tutti (tranne il fallimento del matrimonio) da mie precise scelte.E torniamo a De Andrè!!!!!