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pensieri


Un'amica mi ha detto che sono un "ragazzo" del '68...Sento e leggo in questa frase affetto, stima, simpatia ampiamente ricambiati, anche se non ci conosciamo personalmente...questo è solo un dettaglio ininfluente...Sono vissuto, ed ho convissuto, in un periodo storico fortunato, pieno di vitalità e di ottimismo, pieno di sogni, con personaggi straordinari...avevo tre anni quando è morto Einstein, ventitrè quando fu ucciso Pasolini, nove alla costruzione del muro di Berlino e undici all'assassinio di J.F.Kennedy e alla scomparsa di Papa Giovanni (per citarne solo alcuni)...la colonna sonora della mia adolescenza la scrissero e cantarono i Beatles e i Rolling Stones, Dylan e Joan Baez, mentre in Italia venivano fuori i cantautori...Avevo ventitre anni quando finì la guerra del Vietnam...Ho vissuto infanzia ed adolescenza nella quiete di un paese agricolo, facendo collimare i miei tempi con quelli della campagna, le mie stagioni con quelle della natura, i miei valori con quelli veri, autentici della vita, ed ho imparato a fare a meno delle cose, degli oggetti, ma non delle persone. Il denaro serve se è al tuo servizio, ma se avviene il contrario ne diventi schiavo...non va bene!Non vi è un periodo storico migliore o peggiore degli altri, in ciascuno di essi vi è il germe del successivo, e quello della mia adolescenza e giovinezza non fa eccezione...ma è il mio! E' quello in forza del quale io sono come sono - e francamente, mi piaccio così, e non mi cambierei per nessuna ragione al mondo -, è quello che mi ha insegnato l'esercizio della critica, la ricerca delle cose per quello che sono e non per quello che appaiono, il rigetto del principio di autorità senza merito e dei dogmi senza spiegazione, il saper inseguire i sogni pur tenendo conto che esiste una realtà...Non era, forse, un periodo storico migliore...ma era il MIO periodo storico, il MIO cinema, la MIA musica, il MIO teatro, la MIA concezione della politica...che sono diventati, ora, il MIO modo di vivere e concepire la società!Sono attaccato alle mie radici, ma non le vivo con rimpianto...le vivo solo con la consapevolezza che senza radici, si muore!