comunicare

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E' un fenomeno strano: viviamo in piena epoca di comunicazioni facili, tra internet, cellulari, smartphone, ecc., ma è pieno di persone che hanno bisogno di parlare, confidarsi con qualcuno e si guardano in giro, trovando spesso il vuoto.O, altre volte, il vuoto se lo creano da soli, perchè questa è anche un'epoca di diffidenza diffusa.Si vorrebbe raccontare a qualcuno ciò che accade a se stessi nel quotidiano, oppure condividere sentimenti, sensazioni, pensieri...si vorrebbe ridere e scherzare o parlare di temi metafisici o comunque "pesanti"...ma si trovano difficoltà, in se stessi o negli altri. Perchè, forse, è ridicolmente facile trovare chi ha bisogno di parlare, mentre è tragicamente difficile trovare chi ha voglia di ascoltare...intendo ascoltare col cuore (con le orecchie siamo buoni tutti)...Vedo il successo di facebook, mi ci sono iscritto, ma frequentandolo mi son reso conto che è fatto per futilità, per comunicazioni-lampo...non c'è spazio per aprirsi, si cercano amicizie da collezione (naturalmente, parlo in generale) forse perchè si ha l'impressione che con 10000 amici si sia meno soli, mentre è vero il contrario, perchè la solitudine è un fatto mentale: sono più soli i cittadini che i campagnoli, in genere!Una volta era più semplice...ricordo, da ragazzo, ci si trovava nella piazza del paese - un tipico paese meridionale in piena pianura dauna - e lì si trascorrevano ore a parlare...mi chiedo ancora oggi cosa avessimo da dirci, visto che le novità in quel piccolo paese erano rare e che noi ci vedevamo ogni sera, ma parlavamo...parlavamo. Non c'era ancora il telefono, in quel paese (fu istallata la linea telefonica che ero già grandicello), ma il contatto umano...beh, quello sì che c'era!Cosa ci è accaduto?Perchè questo vuoto, dentro e fuori di noi?