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Piccolo diario di viaggio...II parte


E' l'alba, riprendo la strada...La pianura Padana è quasi ossessiva...a destra e a sinistra si alternano colture di mais ad altre colture...e il paesaggio dà l'idea generale di ordine scrupoloso, di attività appena rallentata dal calendario...Eppure, mi sto addentrando in un territorio in cui valori sociali ed etici sono stati quasi sconvolti, da una ventina d'anni a questa parte...il Po sembra non avvedersene, ed ha ragione: in fondo, ha visto e subito di tutto, dai romani ai barbari, ai lanzichenecchi, ecc.... questi rivolgimenti non lo turbano...sono altri i rivolgimenti che invece lo riguardano: veleni, discariche...Proseguo direzione Brescia...Cominciano ad intravedersi i contrafforti delle Prealpi...si ha la sensazione di andare verso un muro...è la prima volta che vado in questa direzione, in genere mi son sempre servito del Brennero...questi posti non li conosco affatto, nè conosco la sua gente...i mass media danno l'idea dell' "hic sunt leones", ma per carattere vado sempre a controllare di persona, ed in questo caso, il controllo lo si esercita parlando con la gente, osservando paesi e città...Ed ecco Bergamo!Noto che la difficoltà maggiore sono i parcheggi, per chi non conosce la città! Inoltre, confondo la città alta con il centro...e mi rendo conto solo successivamente che si tratta di zone differenti...di qui, inizia un peregrinare senza sosta ne mèta all'interno stesso della città che dura una mezz'ora, quando trovo un parcheggio e posso lasciare finalmente l'auto.......A piedi, mi sembra di rinascere...recupero la misura d'uomo abbandonata per tante ore...c'è poca gente in giro...mi sento per telefono con due carissime e simpaticissime amiche per organizzare un incontro per un aperitivo o un caffè, ma soprattutto per scambiare quattro chiacchiere e salutarci...è per il pomeriggio, ed approfitto della mattinata per visitare Bergamo.Mi incammino verso la parte alta, e scopro una città che è una meraviglia!Percorro le mura....Milano è vicina... più di quanto il mio immaginario potesse farmi vedere! E mi rendo conto di due cose: Bergamo difendeva Milano dal nord, baluardo ai piedi delle Alpi, finchè la Serenissima non se ne appropriò...e da allora i signori di Milano dovettero dormire sonni molto agitati... 
 Bergamo alta è uno splendore, dove si vede che la Serenissima e L'impero Asburgico non sono passati invano...c'è un mescolarsi di stili che tendono a fondersi più che a sovrapporsi, quasi a segnalare il profondo rispetto di una civiltà nei confronti della precedente...rispetto che trovo anche nella gente...Sorpresa!!!! non è vero che "hic sunt leones", bensì - come immaginavo - gente gentile ed operosa, magari con caratteri differenti da quelli mediterranei cui sono abituato...basterebbe che la gente viaggiasse di più e fosse più curiosa per abbattere tante barriere, sociali, culturali...la gente ha dappertutto gli stessi sogni e bisogni, solo li esprime in modi differenti: la conoscenza reciproca dà modo di capire le varie lingue...
Percorro ogni angolo di Bergamo fino alle 13, ed è una sorpresa ad ogni angolo...ma è ora di scendere verso la città bassa, ho l'appuntamento con una delle due amiche...  (Fine II parte...to be continued)