comunicare

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Nel corso di una conversazione, mi son fermato a riflettere su un dato...anzi, mi son fatto una domanda (si...vabbeh...come Marzullo!!! ohhhhh)Ognuno di noi ha una propria peculiare visione del blog, e tutte le visioni hanno eguale diritto di cittadinanza...e quindi anche la mia...Da ragazzo, vivevo in un paese...la sera ci si ritrovava in piazza - residuo di civiltà greca, penso - a parlare di tante cose, a discutere o a dire cazzate, in uno zibaldone che sera dopo sera, assumeva contorni diversi...nascevano discussioni, litigi anche aspri che non intaccavano la nostra amicizia (e a distanza di trent'anni, quando torno al paese, gli amici sono sempre tali...) oppure si trattava di aiutare, star vicino all'amico in difficoltà, e ci si muoveva come un blocco unicoEcco, nella mia visione il blog avrebbe dovuto essere questo, una piazza...in cui magari dire cazzate ma anche affrontare temi più seri, in un rapporto umano che prescindesse dalla forma ed andasse alla sostanza degli individui... Qui, dall'altra parte dello schermo non vi è un altro schermo, ma sentimenti, caratteri, storie, personalità....in una parola, vi sono persone, con cui imbastire rapporti fatti di lealtà, amicizia...E l'amicizia ha, in uno dei suoi molteplici aspetti, la fiducia... Certo, è rischioso, e, come diceva Don Abbondio: "se uno il coraggio non ce l'ha, non se lo può dare!"...ed altrettanto certamente non a tutti interessa...c'è chi ha deciso di fare di questo spazio semplicemente un parco giochi...Padronissimo, è un suo sacrosanto diritto...ma a me non interessa!