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Ancora sui fatti di Roma


Sono stato a vedere e rivedere le scene degli scontri di Roma...non entro nel dettaglio, sono contro la violenza, da qualsiasi parte, e non giustifico gli atteggiamenti violenti di qualche decina di manifestanti e di qualche appartenente alle forze dell'ordine... Appunto, "qualche"...perchè la responsabilità degli atti è sempre individuale...Ma da dove viene fuori tutto questo?Ho sotto gli occhi la scena di un Parlamento assediato dalla popolazione studentesca, protetto dalle forze dell'ordine...ho ripassato mentalmente la scena letta sui libri di storia, a proposito di Luigi XVI... Certo, non è la medesima cosa, ma fa impressione...Ciascuno è libero di dire la sua, su tutto questo...penso ci troviamo di fronte ad un problema di scarso (o nessuno) ascolto da parte del potere delle istanze giovanili...la Gelmini si presenta su You tube, ma non va nelle scuole e non riceve nessuno...i giornali filogovernativi buttano benzina sul fuoco ...nel parlamento si approva una fiducia sulla base della compravendita dei deputati, e si cerca di andare avanti con gli stessi sistemi...Talleyrand disse, in sede di Congresso di Vienna, che "un'idea che non trova posto ad un tavolo è capace di far la rivoluzione"...e i fatti gli diedero ragione... Mi chiedo: dov'è il tavolo del confronto? Su cosa ci si confronta? Chi sono gli attori del confronto? Abbiamo un Paese che è al terzo posto per percentuale di imposizione fiscale (non male per un governo che "non mette le mani nelle tasche dei cittadini...non oso immaginare cosa sarebbe avvenuto se lo avesse voluto fare!), la disoccupazione in crescita ed un Paese a crescita lentissima (stante a quegli ignobili bolscevichi di Confindustria), ma al contempo si favorisce la divisione sindacale, si aboliscono diritti e senza che una sola voce contraria sia ascoltata, in una sorta di "divina" autoreferenzialità del potere...Ma soprattutto siamo di fronte ad una massa di giovani disperata, che non ha e temo non avrà sbocchi per il proprio futuro e per farsi ascoltare ha provato di tutto, dal salire sui tetti alle manifestazioni pacifiche...C'è poi un altro aspetto da considerare, più generale...la legalità! Non quella formale...ma quella sostanziale! Qui ormai è diventato un concetto desueto...la violenza è imperante. Ieri sera ho assistito alla sceneggiata di Larussa...un autentico fascista che si trincera dietro le parole (e dietro la propria immunità) per ridurre al silenzio chi non gli era gradito ...l'ho trovato nauseante, ma soprattutto ho trovato in quei gesti la chiave per capire i sanpietrini lanciati sulle forze di polizia...Perchè quando la legalità sostanziale finisce, si torna alla legge di natura, alla sopraffazione del più forte sul più debole...e si finisce col cercare di essere più forti degli avversari......anche (purtroppo) con i sampietrini...