comunicare

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"...Con meraviglia, ci accorgiamo che adulti non abbiamo perduto la nostra antica timidezza di fronte al prossimo: la vita non ci ha per niente aiutato a liberarci della timidezza. Siamo ancora timidi. Soltanto, non ce ne importa: ci sembra d’esserci conquistato il diritto d’essere timidi: siamo timidi senza timidezza: arditamente timidi. Timidamente cerchiamo le parole giuste in noi. Ci rallegriamo tanto di trovarle con timidezza ma quasi senza fatica, ci rallegriamo d’avere così tante parole in noi, così tante parole per il prossimo, che siamo come ubriacati di facilità, di naturalezza...... I rapporti umani si devono riscoprire e riinventare ogni giorno. Ci dobbiamo sempre ricordare che ogni specie d’incontro con il prossimo, è un’azione umana e dunque è sempre male o bene, verità o menzogna, carità o peccato." (Natalia Ginzburg, Le piccole virtù)Sono sempre stato un timido...ed ancora oggi mi capita di avvampare, arrossire di fronte a parole o persone...sto cercando di ricordare come fu la mia dichiarazione a quella che sarebbe divenuta poi la mia ex moglie..non la ricordo...probabilmente non l'ho mai fatta...ci siamo ritrovati a sposarci senza avvio...ma nooo, che dico?...ehhh si, è proprio così...Ma, dico, è mai possibile che alla mia età si abbia ancora il pudore...non dico dei gesti, ma delle parole? Possibile che, nella scoperta dei rapporti umani, nella necessità di scoprirli e riscoprirli ogni giorno, debba pesare sempre questo handicapp?