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Un blog creato da collisioni il 18/07/2011

collisioni

tra stelle invariabili

 
 

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei, quindi: vivi come credi, fai quello che ti dice il cuore. La vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali.

[Charlie Chaplin]

Ci vuole la tristezza
per capire la felicità
il rumore
per apprezzare il silenzio

e l'assenza

per capire il valore
della presenza
di una persona.

[Anonimo]

 

"Se non respiri attraverso la scrittura, se non piangi nello scrivere, o canti scrivendo, allora non scrivere , perchè alla cultura non serve".

Anais Nin

 

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La vita non è aspettare che passi la tempesta... ma imparare a ballare sotto la pioggia.

[Gandhi]

 
Un giorno la paura bussò alla porta
il coraggio si alzò 
e andò ad aprire
e vide
che non c'era nessuno.

[Martin Luther king]

La cosa più importante che i genitori possono insegnare ai figli è come essere capaci di cavarsela anche senza di loro.

[Frank Clark]

 

E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore....

 

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La lettura nuoce gravemente all'ignoranza.

 

Cio' che ho scritto di noi e' tutta una bugia/ e' la mia nostalgia/ cresciuta sul ramo inaccessibile/ e' la mia sete/tirata su dal pozzo dei miei sogni/ e' il disegno/ tracciato su un raggio di sole/ cio' che ho scritto di noi e' tutta verita'/ e' la tua grazia/ cesta colma di frutti/ rovesciata sull'erba/ e' la tua assenza/ quando divento l'ultima luce/ all'ultimo angolo della via/ e' la mia gelosia/ quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati/ e' la mia felicita'/ fiume soleggiato che irrompe sulle dighe/ cio' che ho scritto di noi e' tutta una bugia/ cio' che ho scritto di noi e' tutta verita'.

[Nazim Hikmet]

 

Quando la scrittura non esisteva, si usavano delle figure, dei segni, piccole linee incise su sassi. Sono tante le popolazioni che hanno contribuito all'invenzione della scrittura, ognuna con i suoi usi e i suoi bisogni.Circa diecimila anni fa, in Siria, venivano incisi dei simboli che indicavano l'animale o l'oggetto su piccole piastre di argilla simili a una moneta, ognuna di forma diversa con un significato diverso. Dopo circa trecento anni questa forma di scrittura fu sostituita da una tavoletta d'argilla, sulla quale venivano disegnate tutte insieme le piastre d'argilla a seconda di cosa dovevano raffigurare, come una specie di foglio di quaderno.Successivamente per semplificare il lavoro, si iniziarono ad aggiungere delle piccole linee verticali per specificare il numero di oggetti o di animali, piu' dei disegni rotondi per indicare le decine.
Ma restava un enigma come riuscire ad indicare il nome della persona a cui consegnare la merce o altro, quindi la fantasia umana penso' di usare dei segni piu' brevi e di collegarli tra loro, un po' come il funzionamento dei rebus.

 

Durante il tremila a.c. iniziarono ad arrivare i nuovi simboli, quelli che in un certo modo hanno concepito il senso della scrittura: in pratica non si raffigurava piu' un oggetto col suo disegno, ma con il suo suono, unendo in successione due fonogrammi che producevano la parola nuova. Questo tipo di scrittura continuo' a perfezionarsi e ad arricchirsi prendendo il nome di scrittura cuneiforme.La cuneiforme duro' alcuni millenni e resto' in uso nonostante l'arrivo della scrittura alfabetica, perche' ritenuta notevolmente superiore.Simile alla cuneiforme fu la geroglifica, descritta su papiri, lastre, foglie di legni e gli egizi furono il primo popolo ad usarla come scrittura vera e propria, in gran parte fonetica.Tuttavia i Fenici, grande popolo di navigatori, preferivano la scrittura alfabetica, perche' molto piu' semplice e veloce per comunicare, composta da sole consonanti.I greci, che trattavano affari commerciali con i Fenici, trovandosi spesso a dover annotare merce, per questioni di chiarezza alle consonanti aggiunsero l'invenzione delle vocali.
L'alfabeto greco fu usato anche dagli Etruschi, che lo plasmarono alla propria lingua modificandolo cosi' ancora di di piu', fino ad arrivare ai Latini che lo modificarono a loro volta e lo divulgarono in tutti i paesi dell'Impero Romano.Questo alfabeto aveva solo lettere maiuscole e solo nel tempo fu integrato dalla scrittura corsiva e in seguito dalle scritture minuscole.
L'alfabeto latino si diffuse cosi' in tutta Europa, nelle Americhe e in Oceania, quindi in Vietnam e Indonesia. La Turchia agli inizi del 1900 adotto' l'alfabeto latino sostituendolo a quello arabo e dopo la caduta del muro di Berlino, anche altre popolazioni abbandonarono l'uso dell'alfabeto cirillico per quello latino.

 

I MIEI LINK PREFERITI

 

UN LIBRO......

Post n°103 pubblicato il 17 Giugno 2015 da collisioni
 

Un libro è un valore aggiunto della nostra vita.
Ci aiuta a tenere allenata la nostra mente, a vedere il mondo con occhi diversi, a stupirci come bambini di fronte a qualcosa di sorprendente.
Un libro è sogno, mistero, fantasia.
Tutto questo ci aiuta a rimanere giovani dentro.

Anoninimo dal Web

 
 
 

UN ESTATE CHE NON MI ASPETTAVO.....

Post n°102 pubblicato il 04 Giugno 2015 da collisioni
 

Conducevo una vita triste e monotona con scarse opportunità, sempre la stessa fatica, sempre ad elemosinare quel qualcosa in più, attenta a non farmi sfuggire quel poco che avevo... Poi ciò che speri primo o poi si avvera.
E questa volta è molto meglio, è molto più di quanto ho ricevuto in passato dalla vita,  vita spesso fatta di privazioni, di divieti, negazioni, giustificazioni e rinunce.
Non mi aspettavo un estate così perchè nessuno me l'ha detto prima?
Non sono felice per la sorpresa no, perchè chi vive una vita magra perde le speranze e si convince che le cose saranno sempre le stesse; le persone come me vogliono solo buone notizie e anche se come ho saputo devo pazientare un altro anno, adesso so che il mio desiderio si avvererà.
Adesso conta che ciò che spero si avveri.
Finalmente grazie al mio impegno e alla mia testardagine, ho conquistato tanto coraggio e ho raggiunto mete incredibili.
Adesso posso fare volontariato nel settore ambientale, un servizio sempre ostacolato dalla mia famiglia, la quale mi castra sempre.
Fatico sempre ad essere felice e non mi sembra vero.
E' un'estate importante.
Perchè nessuno mi aveva avvertita?
Sarei stata più contenta e avrei aspettato con gioia e felicità questo momento.

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RICORDATI CHE IL MONDO E' TUO!

Post n°101 pubblicato il 15 Marzo 2015 da collisioni
 

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Non ti fermare...

Post n°100 pubblicato il 09 Marzo 2015 da collisioni
 

QUANDO LE TUE GAMBE SONO STANCHE .............                         CAMMINA CON IL CUORE..........!!!!
@@ BY MAX IL SOLE 2015 @@


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QUANDO LA TUA ANIMA E' UN MENDICANTE....

Post n°99 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da collisioni

Puoi essere pulito e avere una casa e avere da mangiare tutti i giorni ma dentro ti senti un barbone avvilito buttato sulla strada dalle cattiverie e dall'egoismo delle persone.
Gli altri ti vedono sporco e ti senti sporco e ti vergogni, hai fame ma di carezze, di affetto, di comprensione. Non vuoi una casa, ma un ambiente sereno e opportunità non è un vetro rotto che ti fa sanguinare ma tua madre e i tuoi fratelli che ti tolgono la libertà, ti negano aiuto, ti sfruttano e ti insultano. Non sogni di poter dormire ogni notte sotto un portico desideri invece che nessuno ti tolga la speranza, non cerchi qualcosa di utile nei rifiuti, ma cerchi nella sua vita passata ricordi e piacevoli sensazioni per consolarsi. Non è il freddo dell'inverno che ti fa ammalare ma l'ipocrisia, la pena, il buonismo e il disprezzo verso le tue debolezze.
Nei giorni scorsi degli sconosciuti sono venuti alla mia panchina solitaria, verranno ogni anno nello stesso giorno, hanno dato cibo e speranza alla mia anima, il mio errare è meno doloroso!

ARABA FENICE

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illaboratorio

Con la de-scrizione delle quotidianita', piccole annotazioni, dettagli piu' o meno importanti, vogliamo ravvivare l'osservazione su noi stessi e la sollecitazione delle diverse risorse umane. Vogliamo riprodurre ricordi, azioni lente e dolcezze, accettando e riconoscendo la vita attraverso i suoi paesaggi diseguali.
Scriviamo anche per non mortificare la noia, perche' la noia in fin dei conti e' l'umano in riposo che aspetta qualcosa; cerchiamo di non trascurare il non detto, perche' spesso il bagaglio piu' grosso e' quello non esposto; raccogliamo verita' nelle tinte di questi tempi, dei nostri tempi, qualche volta espressi con indolenza perche' siamo su un carro che porta...
Scrivere il proprio ritratto e' in definitiva un'azione banale, ma quando si ha davanti un diario non ci si sente piu' soli: esplode il silenzio, tutto sembra scontato e al tempo stesso sconosciuto, nasce perfino imbarazzo come fossimo attori davanti a un pubblico. Noi e noi. Attori ed interpreti, tra accadimenti, piaceri (si spera) e collisioni.Niente di trascendentale quindi, solo esperienza umana pensata in un laboratorio collettivo, portata in questa residenza nuova per avere uno strumento in piu' da condividere e sperimentare. Dove nessuno e' scrittore e poeta, dove l'errore non e' mera correzione grammaticale, ma identita' cercata, riconosciuta e abbracciata.
Dissociarsi dai canoni comuni dirottando nella personale creativita', puo' fare solo un gran bene.

scrivere
e' un po' come fare
i minatori di se stessi

[due di due - A. De Carlo]

 

DIARI

Un po' di anni fa abbiamo iniziato a fare delle storie...
Un'intensa attivita' di ricerca biografica ricopriva il lungo tavolo di lavoro: fotografie, scontrini, foglioline di menta e basilico, pastelli, diari della scuola, biglietti del cinema, dell'autobus, cartoline e quant'altro e, naturalmente lunghe scritture, un po' fantastiche e un po' ricordate.
Eravamo affascinati dalla bio-grafia per immagini, dalle immagini nelle storie e, come dei barman del segno, shecheravamo ricordi e pezzi di vita, profumi dimenticati e visioni di un film o di una prima comunione. Il tema era "Dalla pancia della mamma in poi...".
Partivamo tutti dallo stesso punto: piccini piccini, a rotolare e a nuotare al di qua della vita, dove le stanze delle nostre case e le vie delle nostre citta' ci accoglievano volteggiando, come marinai in mezzo a un mare, mentre la mamma col pancione ci portava a spasso con lei al sicuro. Poi a poco a poco, ad uno ad uno si nasceva e ai primi vagiti aggiungevamo i primi giochi, i biscotti da latte, la sediolina davanti a carosello, la fotografia col fratellino e i genitori ancora giovani da sembrare ragazzi (non per tutti forse...).
Abbiamo raccontato le nostre esperienze, attaccato foglietti di carta e pezzettini di foto tra una scrittura e l'altra; rammentato cose belle e cose brutte, attraversandole come eventi naturali della vita e tutti in gruppo - che e' la nostra forza - abbiamo visto che evocare un ricordo e' pura condivisione, da smaltire a vicenda e da ritrarre con altri occhi. Come il fotografo sceglie il suo obiettivo.
Ne abbiamo fatte di storie... e poi come le note su un pentagramma rileggevamo i nostri scritti, compresi di pause, di toni e sonorità, in una scenografia riadattata.
Poi è arrivato il diario vero e proprio, con tanto di quaderno bianco da non immaginare che saremmo riusciti a riempire, dove non raccontiamo soltanto di bambini... ma, con la stessa creativita', scriviamo il quotidiano, certe giornate "tutte uguali", certe "giornate mie".
Il principio fondante del lavoro e' attraversare rispettive azioni negli spazi e nei tempi che esse vengono scandite: la sveglia la mattina, la colazione, le chiavi di casa, l'autobus, la benzina che rincara, il lavoro, la tv, gli amici, la notte. Insomma proprio tutto.
Tutto il non osservato, il non guidato, tutto cio' che si fa senza troppa 'presenza' e certe volte con poca volonta', senza troppa gioia se c'è da gioire.
E' un lavoro semplice, una scrittura che non richiede grande impegno, anzi, abbiamo visto che e' piu' utile cercare di essere diretti e senza molte elaborazioni, proprio come il vivere giornate e quotidianita'.
Poi la lettura. La lettura tutti insieme, facendo il giro, dove diventa spontaneo che un compagno riveli la propria soluzione all'altro e, dove l'altro, s'accorge che in fondo ogni persona ha la sua creativita' emotiva, utile per sbrigliare silenzi e cose mai raccontate.
Dove chiunque puo' cogliere sfumature che guidano, sentimenti, consapevolezze... come davanti ad un caffe', una domenica in compagnia, un gruppo che unisce e che rafforza.

 

Dire la cosa vera, la successione dei movimenti e dei fatti che producono l'emozione e che resta valida per un anno e per dieci anni o, se siete stati fortunati e se l'avete espressa con una grande purezza, per sempre

[Ernest Hemingway]

 

 

ISTRUZIONI PER L'USO

Scrivere e' osservare, fermare uno sguardo, fotografare l'umano, inventare il non fatto.
Serve una penna, una carta e un paio d'ali al cuore, e' economico e si può puo' fare dovunque e con chiunque.

 
 
 
 
 

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