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anagni media 3-12-2009


Paolo CarnevaleUna scuola nuova di zecca. Ma distante pochi metri da un cementificio in piena attività. Inevitabile la preoccupazione di docenti e genitori. Che chiedono al sindaco una valutazione di impatto ambientale. Succede ad Anagni, in relazione alla scuola media statale, le cui peregrinazioni continuano a non avere fine. L’ultima vicenda risale all’altro giorno; il Consiglio di istituto della Scuola media Vinciguerra ha deciso di inviare nei prossimi giorni al sindaco della città dei papi Carlo Noto una lettera aperta chiedendo una valutazione di impatto ambientale della nuova struttura. Come è noto, attualmente gli studenti della scuola media di Anagni sono distribuiti in zone diverse. Parte si trovano nella sede staccata di san Magno: parte invece nel plesso elementare di Osteria della Fontana. Una sistemazione, quest’ultima, resasi obbligatoria dopo la chiusura in seguito ad allagamento della sede centrale di S. Angelo. Per questa struttura poi, una ulteriore valutazione ha anche rivelato problemi di tipo sismico. Il comune qualche mese fa ha deciso, in attesa di costruire la nuova scuola media  in zona San Magno, usando un finanziamento regionale di 4 milioni di euro, di affittare a partire da gennaio i locali di un privato, in località Osteria della Fontana. In questa nuova struttura dovrebbero arrivare tutti i ragazzi che si trovano attualmente nella sede della scuola elementare della stessa contrada. Fini a pochi giorni fa sembrava tutto fissato, mentre continuavano i lavori per adattare la struttura privata alle necessità di una scuola.L’altro giorno però, in Consiglio di Istituto, l’insieme dei genitori e dei docenti ha affrontato un problema che potrebbe creare grattacapi a tutto il progetto. “Abbiamo deciso di inviare una lettera aperta al sindaco- ha detto il dirigente scolastico Gianfabrizio Chiappini-, perché la struttura che dovrebbe diventare la sede della nuova scuola si trova vicino ad un cementificio. Chiediamo dunque che ci sia una valutazione di impatto ambientale che possa fugare ogni dubbio sula salubrità della zona che è stata scelta”. Sembra di capire, anche se questo Chiappini non l’ha detto, che se non ci fossero riscontri positivi, il progetto potrebbe subire una battuta d’arresto. Il sindaco Noto, informato della questione, ha preso tempo, senza prendere posizione, e riservandosi una risposta in seguito: “ per ora non ho ricevuto comunicazioni ufficiali. Quando vedrò questa lettera- ha concluso il primo cittadino-, deciderò il da farsi”.