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anagni tur. 12-12-2009


Paolo CarnevaleNon solo alberghi, o bed and breakfast; anche le case private del centro storico affittano le proprie camere ai turisti, e diventano centri di ospitalità. In una città che vuole incentivare la propria vocazione turistica, ma deve fare purtroppo i conti con una cronica carenza di strutture alberghiere. Si tratta dell’albergo diffuso, progetto che dovrebbe prendere piede ad Anagni nei prossimi mesi, e la cui filosofia è stata spiegata ieri dall’assessore alla cultura ed al turismo della città dei papi Daniele Natalia. L’idea di partenza è semplice; Anagni non può permettersi il lusso di creare nuove strutture alberghiere oltre alle pochissime che ci sono: la particolare situazione edilizia della città non lo consentirebbe, se non a prezzo di alterare l’equilibrio paesaggistico. D’altra parte, la città vuole rendere sempre più forte la propria vocazione turistica, anche per compensare la drammatica crisi economica che investe altre realtà finora trainanti della zona come quella industriale, vedi il caso Videocon. Di qui l’idea: aumentare le strutture di ricezione turistica, per evitare il fenomeno del mordi e fuggi, ovvero turisti che si fermano in città per il tempo strettamente necessario alla visita della Cattedrale o del Palazzo dello schiaffo, ma poi non rimangono in zona. “Cercheremo- ha detto l’assessore Natalia- di valutare la disponibilità di case private nel centro che vogliano partecipare ad un progetto del genere. A questo punto sarà poi cura del comune concedere i necessari incentivi, soprattutto di carattere fiscale, per rendere possibile lo sviluppo di una realtà del genere”. Per tutto questo sarà necessaria la creazione di un centro di coordinamento: “pensiamo ad esempio alla Pro Loco- ha detto ancora Natalia- che potrebbe fare da asse portante di tutto il progetto”.