CHE I SEMAFORI INSTALLATI IN VAL D'ILLASI DALL' UNIONE DEI COMUNI VERONA EST ( COLOGNOLA, ILLASI, CALDIERO E MEZZANE), FOSSERO UN VERGOGNOSO STRATAGEMMA PER FARE CASSA, ERA INDISCUTIBILE ED EVIDENTE. FINALMENTE ARRIVA DA ROMA UNA SIGNIFICATIVA RISPOSTA DAL MINISTERO DEI TRASPORTI CHE RENDE MERITO ALLE "BATTAGLIE" CONTRO QUESTI SEMAFORI-VAMPIRI E CONTRO I SINDACI CHE LI HANNO VOLUTI. UNA "VITTORIA" PER IL VICE PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ZAMPEDRI, PER IL GRUPPO DI MINORANZA COLOGNOLA DOMANI, PER I COMITATI DI CITTADINI SORTI NEGLI ULTIMI MESI CHE HANNO PIU' VOLTE SOTTOLINEATO COME QUESTI SEMAFORI FOSSERO TRAPPOLE, NON PER PREVENIRE INCIDENTI, MA PER RIMPINGUARE LE CASSE COMUNALI.ILLASI. Da Roma una risposta al prefetto sull’impiego dei semafori con telecamera, al centro delle polemiche T-red, il ministero frena Non devono essere usati per regolare la velocità ma i flussi del traffico Zampedri: «Avevo ragione» Articolo Arena - Vittorio Zambaldo Settemila firme raccolte e spedite al Prefetto per iniziativa del vicepresidente del consiglio provinciale Mario Zampedri contro i T-red, i semafori installati in Val d’Illasi dall’Unione dei Comuni Verona Est (Caldiero, Colognola, Illasi e Mezzane) hanno prodotto polemiche, verifiche, interrogazioni e finalmente anche una risposta. Arriva dal ministero dei Trasporti a firma del direttore generale per la motorizzazione Sergio Dondolini, ed è indirizzata alla Prefettura di Verona. La lettera non ha valore di legge, ma è significativa l’interpretazione che il ministero dà delle apparecchiature (fotocamere e videocamere) per il rilevamento delle infrazione agli incroci regolati dai semafori. Si ribadisce quanto già espresso lo scorso agosto a proposito della durata della luce gialla: 3, 4 e 5 secondi per velocità dei veicoli in arrivo al semaforo rispettivamente a 50, 60 e 70 km orari. Categorico il parere negativo su impianti semaforici utilizzati per regolamentare la velocità: «Non è previsto dalle vigenti norme e neanche che il ciclo del semaforo sia comandato dal superamento di un determinato limite di velocità», sottolinea l’ingegnere Dondolini, precisando inoltre che «la direzione della motorizzazione non ha mai rilasciato omologazioni per impianti funzionanti con tale modalità». Potrebbe essere la pietra tombale sugli impianti che funzionano a Cellore e a Donzellino, nel comune di Illasi e a Strà nel comune di Colognola, all’intersezione fra la strada provinciale 10 e la strada regionale 11. Quanto alle telecamere installate in prossimità dei semafori, il ministero ricorda che l’infrazione può essere non immediatamente contestata solo in caso di attraversamento di un incrocio con il semaforo rosso; ma in assenza di intersezione, quando cioè il semaforo non regola un incrocio, ma ad esempio solo un attraversamento pedonale, la contestazione di norma deve essere immediata, a prescindere dal dispositivo impiegato. Su questo punto Zampedri ha insistito perché ad esempio, il semaforo installato a Cellore all’incrocio con via Bon è all’intersezione della strada provinciale con una via «che va dritta nei campi e non serve a regolare nessun flusso di traffico». Il ministero precisa altresì che eventuali dispositivi utilizzati sia come misuratori di velocità, che come documentatori fotografici di infrazioni commesse alle intersezioni (ma non è il caso dei semafori dell’unione di Comuni), «non possono svolgere simultaneamente le due funzioni, in quanto tale eventualità è esclusa dai decreti di approvazione». La lettera del ministero dà anche dei suggerimenti per affrontare in maniera meno discutibile la sicurezza all’interno dei centri abitati: «Provvedendo a installare, nei punti più pericolosi per i pedoni, normali impianti semaforici a ciclo fisso ovvero a chiamata pedonale. Ulteriori risultati potranno essere conseguiti con adeguati interventi infrastrutturali quali sottopassi o sovrappassi per il traffico pedonale», conclude l’ingegnere Dondolini. Dopo la battaglia Zampedri si dice soddisfatto: «Un buon amministratori ha l’obbligo di mostrarsi attento alle richieste della sua gente. Non accetto però che si collochino qua e là sulle strade delle trappole, non per prevenire gli incidenti, ma per rimpinguare le casse comunali», commenta.Nella terza commissione consiliare, presieduta da Giorgio Girelli, Mario Zampedri ha presentato una mozione urgente sulle iniziative da intraprendere per far fronte all’uso improprio di attrezzature tipo T-red per il rilevamento fotografico delle infrazioni ai semafori. La mozione è stata sottoscritta finora da una ventina di consiglieri di entrambi gli schieramenti, una posizione bipartisan che porterà presto a discuterla. La mozione impegna il presidente Elio Mosele ad attivarsi presso il ministero perché circolari e sentenze, disattese in materia, siano inserite in precise norme del codice della strada. In particolare si chiede il divieto di appaltare e gestire attrezzature autovelox e T-Red con il pagamento di una percentuale o somma fissa per ogni infrazione; l’obbligo della contestazione immediata per le infrazioni del passaggio con il rosso; l’obbligo di trasferire le somme introitate agli enti proprietari delle strade, anche quando siano all’interno di centri abitati; e infine l’obbligo di ottenere autorizzazione preventiva per le apparecchiature. V.Z.
SEMAFORI T-RED: I NODI VENGONO AL PETTINE
CHE I SEMAFORI INSTALLATI IN VAL D'ILLASI DALL' UNIONE DEI COMUNI VERONA EST ( COLOGNOLA, ILLASI, CALDIERO E MEZZANE), FOSSERO UN VERGOGNOSO STRATAGEMMA PER FARE CASSA, ERA INDISCUTIBILE ED EVIDENTE. FINALMENTE ARRIVA DA ROMA UNA SIGNIFICATIVA RISPOSTA DAL MINISTERO DEI TRASPORTI CHE RENDE MERITO ALLE "BATTAGLIE" CONTRO QUESTI SEMAFORI-VAMPIRI E CONTRO I SINDACI CHE LI HANNO VOLUTI. UNA "VITTORIA" PER IL VICE PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ZAMPEDRI, PER IL GRUPPO DI MINORANZA COLOGNOLA DOMANI, PER I COMITATI DI CITTADINI SORTI NEGLI ULTIMI MESI CHE HANNO PIU' VOLTE SOTTOLINEATO COME QUESTI SEMAFORI FOSSERO TRAPPOLE, NON PER PREVENIRE INCIDENTI, MA PER RIMPINGUARE LE CASSE COMUNALI.ILLASI. Da Roma una risposta al prefetto sull’impiego dei semafori con telecamera, al centro delle polemiche T-red, il ministero frena Non devono essere usati per regolare la velocità ma i flussi del traffico Zampedri: «Avevo ragione» Articolo Arena - Vittorio Zambaldo Settemila firme raccolte e spedite al Prefetto per iniziativa del vicepresidente del consiglio provinciale Mario Zampedri contro i T-red, i semafori installati in Val d’Illasi dall’Unione dei Comuni Verona Est (Caldiero, Colognola, Illasi e Mezzane) hanno prodotto polemiche, verifiche, interrogazioni e finalmente anche una risposta. Arriva dal ministero dei Trasporti a firma del direttore generale per la motorizzazione Sergio Dondolini, ed è indirizzata alla Prefettura di Verona. La lettera non ha valore di legge, ma è significativa l’interpretazione che il ministero dà delle apparecchiature (fotocamere e videocamere) per il rilevamento delle infrazione agli incroci regolati dai semafori. Si ribadisce quanto già espresso lo scorso agosto a proposito della durata della luce gialla: 3, 4 e 5 secondi per velocità dei veicoli in arrivo al semaforo rispettivamente a 50, 60 e 70 km orari. Categorico il parere negativo su impianti semaforici utilizzati per regolamentare la velocità: «Non è previsto dalle vigenti norme e neanche che il ciclo del semaforo sia comandato dal superamento di un determinato limite di velocità», sottolinea l’ingegnere Dondolini, precisando inoltre che «la direzione della motorizzazione non ha mai rilasciato omologazioni per impianti funzionanti con tale modalità». Potrebbe essere la pietra tombale sugli impianti che funzionano a Cellore e a Donzellino, nel comune di Illasi e a Strà nel comune di Colognola, all’intersezione fra la strada provinciale 10 e la strada regionale 11. Quanto alle telecamere installate in prossimità dei semafori, il ministero ricorda che l’infrazione può essere non immediatamente contestata solo in caso di attraversamento di un incrocio con il semaforo rosso; ma in assenza di intersezione, quando cioè il semaforo non regola un incrocio, ma ad esempio solo un attraversamento pedonale, la contestazione di norma deve essere immediata, a prescindere dal dispositivo impiegato. Su questo punto Zampedri ha insistito perché ad esempio, il semaforo installato a Cellore all’incrocio con via Bon è all’intersezione della strada provinciale con una via «che va dritta nei campi e non serve a regolare nessun flusso di traffico». Il ministero precisa altresì che eventuali dispositivi utilizzati sia come misuratori di velocità, che come documentatori fotografici di infrazioni commesse alle intersezioni (ma non è il caso dei semafori dell’unione di Comuni), «non possono svolgere simultaneamente le due funzioni, in quanto tale eventualità è esclusa dai decreti di approvazione». La lettera del ministero dà anche dei suggerimenti per affrontare in maniera meno discutibile la sicurezza all’interno dei centri abitati: «Provvedendo a installare, nei punti più pericolosi per i pedoni, normali impianti semaforici a ciclo fisso ovvero a chiamata pedonale. Ulteriori risultati potranno essere conseguiti con adeguati interventi infrastrutturali quali sottopassi o sovrappassi per il traffico pedonale», conclude l’ingegnere Dondolini. Dopo la battaglia Zampedri si dice soddisfatto: «Un buon amministratori ha l’obbligo di mostrarsi attento alle richieste della sua gente. Non accetto però che si collochino qua e là sulle strade delle trappole, non per prevenire gli incidenti, ma per rimpinguare le casse comunali», commenta.Nella terza commissione consiliare, presieduta da Giorgio Girelli, Mario Zampedri ha presentato una mozione urgente sulle iniziative da intraprendere per far fronte all’uso improprio di attrezzature tipo T-red per il rilevamento fotografico delle infrazioni ai semafori. La mozione è stata sottoscritta finora da una ventina di consiglieri di entrambi gli schieramenti, una posizione bipartisan che porterà presto a discuterla. La mozione impegna il presidente Elio Mosele ad attivarsi presso il ministero perché circolari e sentenze, disattese in materia, siano inserite in precise norme del codice della strada. In particolare si chiede il divieto di appaltare e gestire attrezzature autovelox e T-Red con il pagamento di una percentuale o somma fissa per ogni infrazione; l’obbligo della contestazione immediata per le infrazioni del passaggio con il rosso; l’obbligo di trasferire le somme introitate agli enti proprietari delle strade, anche quando siano all’interno di centri abitati; e infine l’obbligo di ottenere autorizzazione preventiva per le apparecchiature. V.Z.