Colognola Domani

PROMUOVONO L'ALCOLISMO CON UNO SLOGAN RIPUGNANTE


L’ARENA di VeronaILLASI. Lo slogan indicato come «Speciale giovani» compariva sui depliant della fiera campionaria come promozione per la serata in discoteca in calendarioBevi tre birre, paghi due E i genitori protestanoGli organizzatori di Val d’Illasi Produce: «Abbiamo vietato di applicare la proposta Noi promuoviamo il divertimento sano»L’associazione delle Pro loco: «Presi di mira troppo spesso Noi lavoriamo per il territorio»Vittorio ZambaldoPrendi tre e paghi due: è il classico slogan delle promozioni, solo che stavolta, ogni due birre, una è in omaggio e l’offerta è indicata come uno «Speciale giovani» per la serata di discoteca organizzata nell’ambito di Val d’Illasi Produce, seria associazione che da sette anni organizza una fiera campionaria per promuovere il territorio e i suoi prodotti, in collaborazione con le associazioni di categoria di artigiani, commercianti e agricoltori delle Valli di Illasi e Mezzane. Il patrocinio, come si legge nell’opuscolo che pubblicizza la manifestazione, lo danno Regione, Provincia, Camera di commercio e Comitato provinciale delle Pro loco.È quello che ha fatto prendere carta e penna a un gruppo di cittadini e genitori per scrivere a una lunga lista di interlocutori: dal prefetto, ai presidenti di Regione e Provincia, al questore, alla Procura, ai carabinieri, agli organi di informazione e a sei sindaci di Illasi, Colognola, Badia Calavena, Tregnago e Mezzane.«Chiediamo agli organizzatori se questa era l’unica proposta da fare ai giovani», scrivono, «chiediamo a che cosa servano incontri, seminari, tavole rotonde, campagne pubblicitarie sui giornali, televisioni, nelle scuole se poi proponiamo e pubblicizziamo queste iniziative. La comunicazione che viene data ai giovani è sconcertante, come l’idea di chi l’ha pensata», conclude la lettera di cittadini e genitori che non si firmano. Risponde Giovanni Verzini, presidente di Val d’Illasi Produce: «Ritengo ingiusto dare peso a uno scritto anonimo, comunque l’associazione che presiedo ha l’unico scopo di promuovere il territorio ed essere aggregazione per le famiglie e le persone che amano il divertimento sano».«Tanto più che la promozione delle tre birre non è stata di fatto applicata né quella sera né le successive», precisa Verzini, «perché io stesso, per evitare rimostranze, ho vietato ai gestori dei chioschi di applicarla». (*) «Ci tengo ad aggiungere che la fiera non ha nulla da spartire con l’alcolismo, perché altrimenti sarebbero da censurare anche le varie feste della birra, dell’uva, del Recioto, le degustazioni del Vinitaly e le adunate degli alpini che sono notoriamente occasioni di bicchierate» (**), aggiunge il presidente, ricordando che in sette anni di fiera non ci sono mai stati problemi di ordine pubblico e per questa edizione c’era anche la collaborazione dello sci club Goderecci di Colognola, che impegna le risorse nel volontariato a favore delle persone più deboli e svantaggiate. «È una critica che condanno perché sobilla gli animi, denigra il territorio e un’associazione, senza considerare che l’unico scopo della frase incriminata era quello di attirare un pubblico giovane, non di incentivare l’abuso di alcol», conclude Verzini.Sulla stessa lunghezza d’onda è anche l’intervento di Lucia Baltieri, presidente dell’Unpli provinciale, l’associazione delle Pro loco che patrocina la manifestazione ed è stata tra i fondatori della fiera: «Non abbiamo come scopo quello di far sballare la gente, ma di promuovere il territorio», precisa, «ma ogni volta che si fa qualcosa per il proprio paese si viene stroncati. A volte siamo criticati perché incentiviamo l’alcolismo, altre perché portiamo via lavoro ai ristoratori e non si tiene conto che tutto è mosso da spirito di volontariato e solo per promuovere il territorio a beneficio anche di chi ci critica».«I genitori ci dicano cosa fare», conclude Lucia Baltieri, «perché se facciamo qualcosa per i giovani non va bene; se non si fa nulla si passa per amorfi e disfattisti».(*) Nota: evidentemente la lettera è servita.(**) Nota: i problemi alcol correlati, prima causa di mortalità giovanile (e quasi mai si tratta di “alcolisti”), vengono bevendo il vino, la birra, gli alcolici: ogni festa che promuove il messaggio alcol-divertimento è censurabile.In questo caso c’era una promozione, rivolta in particolare ai giovani, che spingeva a bere non una, ma tre unità alcoliche. Uno strano modo di “fare qualcosa per i giovani” e “promuovere il territorio”.Gli organizzatori evidentemente si sono resi conto dell’errore, non avendo poi applicato la promozione.A questo punto, invece di arrabbiarsi, avrebbero fatto più bella figura a chiedere scusa.Lo “spirito di volontariato” che muove queste persone non sminuisce le responsabilità delle loro decisioni: non tutto quello che viene fatto volontariamente è buono.