Colognola Domani

CLAMOROSA SVOLTA NELLA VICENDA T-RED


FONTE: L'ARENA LE MULTE AI SEMAFORI. Svolta nella vicenda delle apparecchiature sequestrate in Val d’Illasi e a Lavagno: si muove anche la prefettura T-red irregolari senza lo studio Zampedri: «È gravissimo che siano stati installati senza dimostrare che servissero per il traffico o per la sicurezza» L’Unione restituisca soldi e punti anche a chi non ha fatto ricorso MARIO ZAMPEDRI CONSIGLIERE PROVINCIALE Vittorio Zambaldo Stavano in strada a far multe i «semafori intelligenti» della Val d’Illasi, ma erano fuori posto finché lo scorso 24 gennaio non è intervenuto il pubblico ministero Valeria Ardito a sequestrarli e a mettere a riposo le famigerate apparecchiature T-red, che sanzionavano gli automobilisti passati con il rosso. Adesso esce il risvolto meno noto - e più inquietante - di tutta la vicenda. Infatti, c’è stata precisa richiesta dello scorso 23 maggio, da parte del vicepresidente del Consiglio provinciale, Mario Zampedri, all’Unione dei Comuni Verona Est, di avere copia dello studio effettuato da un tecnico esperto per determinare la durata del giallo ai semafori della Val d’Illasi e copia dello studio effettuato per motivare la necessità di installare le attrezzature per la rilevazione fotografica delle infrazioni. Una settimana fa ha risposto il vice commissario e comandante della Polizia locale dell’Unione dei Comuni, Graziano Lovato, inviandogli un rapporto di sintesi del Consiglio nazionale delle ricerche intitolato «Norme sulle caratteristiche funzionali e geometriche delle intersezioni stradali», che vale a livello teorico per tutti i semafori d’Italia e non è specifico per quelli della Val d’Illasi, come la legge pretende. Inoltre lo stesso comandante dichiara che per la seconda richiesta non esiste nessuno studio. «È gravissimo che i semafori siano stati installati senza prima dimostrare che servissero per snellire il traffico o fare sicurezza. Impensabile che nessun tecnico abbia monitorato il traffico per un intero anno e che la durata del giallo sia stata fissata arbitrariamente a poco meno di 4 secondi», denuncia Zampedri. «È arrivato il momento di gettare la maschera. L’inganno è evidente e non ci si può più nascondere dietro il dito della motivazione che si deve fare sicurezza. Ci sono responsabilità di tipo morale, penale e amministrativo. Ammetto che si possa essere partiti in buona fede, ma non è moralmente accettabile che si vada contro la legge per sanzionare presunte violazioni. «È diabolico perseverare», rincara la dose Zampedri, «e chiedo che l’Unione dei Comuni restituisca soldi e punti anche ai cittadini che non hanno fatto ricorso. Se i sindaci pensano di essere stati tratti in inganno, chiedano i danni a chi li ha ingannati. Se invece c’è stato accordo, ognuno si assuma le proprie responsabilità», conclude severo Zampedri. Intanto si è messa in moto anche la Prefettura di Verona, che tramite il viceprefetto vicario Elio Faillaci, scrive a tutti i sindaci della provincia allegando la circolare del ministero dell’Interno dello scorso 14 maggio relativa al parere espresso dall’Avvocatura generale dello Stato in merito all’installazione di semafori dotati delle apparecchiature T- red. È importante l’allegato perché in quel documento viene esplicitamente dichiarato che la delibera con la quale si decide di far ricorso ai T-red deve essere motivata in relazione alle esigenze della circolazione e della sicurezza del traffico e degli utenti. L’Avvocatura ricorda altresì che il provvedimento è suscettibile di controllo per eccesso di potere e che compete al giudice valutare se le modalità sono rispettose dell’omologazione e se sia un valido e inequivoco mezzo di accertamento della violazione rilevata. Nella lettera è aggiunto specificatamente per i Comuni di Illasi, Lavagno e Colognola ai Colli «di precisare se i semafori aventi le apparecchiature T-red presenti nel loro territorio sono omologati e sono conformi a quanto contenuto nella circolare ministeriale». Adesso stanno tutti sotto sequestro e la risposta arriverà dalla documentazione acquisita dalla magistratura.