Il mare che ho dentro porta vento di libeccio, senza requie, non c'è pace il silenzio urla in me. Non tracce sulla sabbia ma graffi sulla roccia, non languida onda ma scoppio, fragore... l'anima mia a corrodere. Piegata come canna, come ghiaia spazzata dal mare e restituita esangue al litorale. Coccio di vetro che fu aguzzo, splendente ora levigato, consunto, scheletrico tronco sradicato mi poso... e una flebile voce sussurra: "Si può ricominciare".Grazie a Manu per il suo dono in questo giorno normale...
Naufragio (2005)
Il mare che ho dentro porta vento di libeccio, senza requie, non c'è pace il silenzio urla in me. Non tracce sulla sabbia ma graffi sulla roccia, non languida onda ma scoppio, fragore... l'anima mia a corrodere. Piegata come canna, come ghiaia spazzata dal mare e restituita esangue al litorale. Coccio di vetro che fu aguzzo, splendente ora levigato, consunto, scheletrico tronco sradicato mi poso... e una flebile voce sussurra: "Si può ricominciare".Grazie a Manu per il suo dono in questo giorno normale...