...NONSOLOIMMAGINI..

luce e buio


Giorni fa ho trovato questo post su fb con l'invito a condividere... generalmente  mi danno un po' sui nervi quelli che fanno il giochino di farti sentire "obbligata" a condividere qualcosa cercando di farti sentire una specie di "verme" insensibile e senza cuore se non condividi ("la maggior parte della gente non condividerà"). Poi però ho letto tutti i numerosissimi commenti, molti non buttati lì tanto per farsi vedere, ma pieni di sofferenza vissuta, e così l'ho condiviso. Mi viene ora spontaneo fare una serie di considerazioni, ma premetto che non ho la presunzione di esprimere delle verità, perchè non sono nessuno, non sono un medico o uno psicologo.Ma sento ugualmente di dovermi esprimermi a questo proposito perchè io credo che nessuno di noi o quasi sia immune da problemi, più o meno gravi, che possano trovare dei punti in comune con ciò che viene definito depressione; sento di poterne parlare perchè pur avendo la fortuna di non aver mai dovuto affrontare attacchi di panico o di sperimentare quella forza malefica che ti schiaccia e ti impedisce di intraprendere qualsiasi azione, ho avuto anch'io dei momenti di sconforto; una sensazione fortunatamente saltuaria e temporanea, che ho imparato a superare con il tempo momento per momento affinando le mie "armi".Del resto credo che sia quasi impossibile parlare con verità e sincerità di qualcosa che almeno in parte non si sia vissuto in prima persona.Personalmente non mi piace chiamare malattia questa condizione che, pur avendo riflessi evidenti sulle condizioni fisiche, ha un'origine psicologica. Inoltre la malattia "fisica" ha solitamente una causa concreta che viene curata con un farmaco, mentre la depressione può diventare essa stessa causa, sfuggente e impalpabile, di gravi disturbi fisici, e solo i suoi sintomi si possono eventualmente curare con un farmaco, che comunque da solo è sempre inefficace se si vuole estirpare il male alla radice. Si può essere depressi per mille cause diverse; la nostra "prigione" possiamo "crearcela" da soli o possiamo subirla dagli altri, possiamo sentirci tristi in seguito ad un'avvenimento per noi grave e sconvolgente o anche per una causa che dall'esterno può apprire banale o addirittura inesistente (e qui ci si sente ancor più "incompresi" e anche un po' in colpa perchè riconosciamo che c'è chi è evidentemente più sfortunato di noi!)... si può avvertire il peso del giudizio degli altri, percepirsi come inadeguati ad ogni situazione o provare un senso d'impotenza, o provare un'infinità di altre spiacevoli sensazioni.La depressione può essere discontinua, tanto che in certi momenti sembra di toccare il cielo con un dito mentre anche solo poco tempo dopo ci pare di trovarci di ronte ad un vicolo cieco, ad un buio senza via d'uscita. Purtroppo però, anche in questi brevi momenti, qualcuno può toccare il fondo di un abisso così oscuro da pensare di togliersi la vita.Quando si è depressi a volte il  malessere sembra esserci inferto dal mondo esterno; ma se si affronta la difficoltà sentendosi vittime di qualcosa o qualcuno che è al di fuori di noi è difficile ritrovare la serenità; si può invece approdare ad una via d'uscita solo quando il cambiamento scaturisce dal nostro interno, da un nuovo modo di vedere ciò che ci circonda. Il sentirsi amati aiuta a reagire, ma è anche vero che per essere davvero amati bisogna essere capaci di amare, di fare il primo passo per voler bene in modo incondizionato e disinteressato, di donarsi agli altri... ma per chi è depresso è difficile donarsi, perchè quando ci si trova in questa condizione non si è capaci di amare se stessi, non ci si piace, ci si sottovaluta... in breve: si nutre una scarsa autostima; e quindi che senso avrebbe "donare" agli altri qualcosa che ha scarso valore? E comunque chi è depresso non è mai una compagnia piacevole: purtroppo il cattivo umore è contagioso, così come il buonumore.Spesso a trovarsi in questa condizione non sono le persone che dalla vita (almeno agli occhi della gente) ricevono meno: ne è un esempio la splendida Whitney Houston, bellissima, con una voce fantastica ed un meritato successo, ma fondamentalmente fragile, chiusa e sola nella sua angoscia. Nonostante sia stata per anni al centro dell'attenzione, forse le mancava un'attenzione più autentica e disinteressata... quella di cui tutti avremmo bisogno.tutti sentiamo il bisogno di qualcuno che ci ascolti, che ci prenda per mano con amore, che "si prenda cura" di noi, della nostra anima, di attenzione autentica... non solo i bambini avvertono questa necessità, anche noi adulti; ma purtroppo siamo tutti un po' distratti e spesso impegnamo la nostra mente in "qualcos'altro", atteggiamento che ci distrae dal coinvolgimento diretto con chi ci è vicino. Cosa può aiutare ad individuare lo spiraglio di luce nei momenti bui? Purtroppo non esiste una ricetta preconfezionata, però voglio comunque dare qualche spunto che spero possa essere d'aiuto... non è detto che ciò che scrivo sia condivisibile da tutti, del resto ognuno ha il suo tipo di problema e ognuno deve elaborare la propria soluzione... ma se qualcuno vuole proporre un cambiamento o aggiungere qualcosa all'elenco ben venga.fare qualcosa che sia d'aiuto e di conforto per qualcun altro, in maniera disinteressata... ma non con l'intento di far vedere agli altri "quanto si è bravi";la fede può essere di grande conforto: pensare che c'è sempre chi ci ama anche quando intorno a noi s'è creato il vuoto è una mano forte che aiuta a risollevarsi; accettare di farsi guidare da qualcuno che è più grande di noi aiuta a superare con maggior serenità le situazioni più difficili;scrivere... scrivere ciò che si prova, le proprie frustrazioni... anche nel caso in cui lo scritto non abbia un destinatario, aiuta comunque a chiarire un confuso malessere; e quando la causa o le cause di un malessere si sono individuate, si è già a metà dell'opera perchè focalizzare un problema significa aver già almeno in parte elaborato la soluzione;parlare... se è possibile farlo con una persona che sia davvero in grado di ascoltarci è molto più liberatorio che scrivere;ripensare a quanto siano importanti le amicizie e trovare uno spazio per coltivarle, e come le amicizie anche i legami famigliari;dedicarsi ad un'attività "liberatoria" come dipingere, cantare, recitare o praticare un'attività fisica;crearsi un blog!leggere un libro, ascoltare musica;uscire all'aria aperta, fare lunghe passeggiate, anche quando fa freddo e il tempo è brutto;accogliere in casa un animale domestico, un micio o un cagnolino, esseri indifesi che hanno bisogno del nostro affetto e capaci di mostrarci una gratitudine inimmaginabile per chi non ha mai convissuto con un animale.Concludo con un altro post trovato su fb che sprona a superare i mille problemi  che ci creiamo e che ci impediscono di esprimere pienamente ciò che proviamo facendoci soffrire inutilmente... ...e con alcune semplici frasi tratte dal cartone animato "Kung Fu Panda" che possono aiutare a riflettere: "La tua mente è come quest'acqua, amico mio: quando viene agitata diventa difficile vedere, ma se le permetti di calmarsi la risposta ti appare chiara." "L'acqua agitata non ci fa vedere attraverso. Solo se si placa vediamo oltre""il caso non esiste""non esiste un ingrediente segreto" "per rendere una cosa speciale, devi solo credere che sia speciale""ieri è storia, domani è mistero... ma oggi è un dono... per questo si chiama presente!"