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L'arte di piacersi


E' da tempo che volevo scrivere qualcosa su questo argomento, che a qualcuno potrebbe sembrare frivolo e superficiale ma che in realtà non lo è affatto. Lo spunto, l'ispirazione, sono arrivati guardando questo VIDEO, condiviso su facebook da un'amica.Ho letto diversi libri di Raffaele Morelli, e devo dire che spesso mi hanno aiutata a sentirmi meglio; guardando questo video mi sono trovata in parte d'accordo con ciò che dice, ma io gli avrei dato un altro titolo, perchè quello del sovrappeso è soltanto uno degli esiti che il "non piacersi" può generare. Anche a me, infatti, è capitato di "pensare grasso", ma sono sempre stata fin troppo magra. E se dal "non piacersi" (e non solo fisicamente!) possono nascere le "abbuffate" consolatorie, è sempre dallo stesso malefico seme che si generano i problemi legati all'anoressia; insomma, sono le due facce della stessa medaglia. Ed è dalla stessa radice che nasce la necessità, per alcune persone, di sentirsi sempre perfette, sempre giovani e in perfetta forma, tanto da ricorrere ossessivamente alla chirurgia plastica per poter raggiungere tale scopo. Quante sterili discussioni sul web su chi dice di preferire le magre e chi le rotondette, quanti ridicoli attacchi alle magre da chi pensa di avere qualche chiletto in più. Ma la questione è che chi si accetta e si apprezza è sicuramente più sereno e di riflesso anche più attraente agli occhi degli altri. Sicuramente oggi si dà un'importanza eccessiva all'aspetto fisico, e preoccuparcene un po' meno forse ci renderebbe più sereni; in particolare si dà molto peso a come gli altri ci vedono, a quello che il nostro aspetto comunica di noi. Io credo che questo pensiero, oltre che causarci eccessive preoccupazioni,  possa talvolta distrarci da percorsi che sentiamo come davvero nostri; inoltre credo che, dimenticarci un po' di noi e di come appariamo, possa portarci a cambiare la direzione del nostro sguardo, permettendoci sia di immedesimarci meglio nei nostri simili e nelle loro necessità e sia di gustare maggiormente tutto ciò che di bello si trova intorno a noi.Tornando comunque all'aspetto fisico, penso che noi donne dovremmo imparare ad apprezzarci un po' di più; guardandoci allo specchio non dovremmo chiederci "cosa mi manca per assomigliare a...?" ma: "cosa mi rende diversa e unica dalle altre?" perchè il problema è proprio questo: finchè cerchiamo di assomigliare ad un modello ideale ci sentiamo sempre scontente ed appariamo come persone prive di personalità. Quindi scagliarsi contro un certo ideale di donna secondo me serve a poco, perchè le donne formose si sentiranno sempre insoddisfatte confrontandosi con le indossatrici altissime e magre (e si scaglieranno contro di loro o contro il modello di donna che rappresentano, definendole anoressiche) mentre le magrissime, confrontandosi con donne più piene e sinuose, si sentiranno eternamente inferiori ai loro modelli in fatto di femminilità.  Di conseguenza a mio parere, ogni donna dovrrebbe scegliere un tipo di trucco, un'acconciatura, un vesito che possa mettere in risalto quei particolari che determinano la sua unicità.E c'è un'ultima considerazione da fare sull'"ideale" di donna che tendiamo a crearci: quella splendida donna che ci guarda di manifesti pubblicitari o dalla pagina di una rivista viene sempre  trasformata dalle magie del fotoritocco, pratica ormai comunemente accettata e diffusa, e ormai alla portata di tutti... perciò quell'essere meraviglioso non esiste! E non è detto che, anche quella donna dall'aspetto fisico perfetto, non si senta comunque insoddisfatta guardandosi allo specchio: magari della sua vita, del suo passato, del suo carattere... e purtroppo non esiste alcun software che possa "ritoccare" queste cose!