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il futuro del trompe l'oeil


Negli anni '90 il trompe l'oeil ha avuto una diffusione notevole; i soggetti preferiti da chi si dedicava a questo genere pittorico erano i giardini, preferibilmente quelli all'italiana disegnati in prospettiva centrale, archi e colonne classicheggianti... oppure nicchie, librerie, se il dipinto doveva ritrarre un interno... personalmente io ho cercato di non fossilizzarmi su questi soggetti, che ripetuti da molti spesso risultavano scontati e di maniera.Tali soggetti si armonizzavano perfettamente con ambienti classici, dove l'arco a tutto sesto faceva da padrone, o in ambienti dal sapore rustico-elegante, con vecchi mattoni a vista un po' consumati e travi in legno. Con l'inizio del nuovo millennio, le forme degli interni hanno iniziato a semplificarsi, a divenire sempre più geometriche e minimaliste; il minimalismo si è manifestato anche nella scelta dei colori: bianco, panna, grigio, marrone scuro, nero... ultimamente interrotto talvolta da un colore molto acceso, un rosso, un arancione, un giallo...E la decorazione? La decorazione non è morta, ma si è progressivamente adeguata a questa semplificazione: tinte piatte, decori stilizzati o geometrici... attenzione alle superfici e non ai volumi, tendenza alla bidimensionalità; grafismi in bianco e nero, o ripetizione di un motivo geometrico, studio ed esaltazione della texture più che ricerca di profondità.Allora, a questo punto, il trompe l'oeil può ancora trovare il suo spazio in un'interno arredato seguendo le tendenze attuali? Secondo me si, a patto che si faccia economia di colori e di particolari, e che non si ceda alla tentazione di riempire troppo un'immagine che invece deve dare una sensazione di ariosità, di respiro, di infinito.Ancora una volta il mio "amore", l'isola di Santorini, sarà la fonte d'ispirazione per un trompe l'oeil... il bozzetto ad acquererello mostra l'immagine che vorrei riprodurre in grandi dimensioni: niente prospettiva centrale nè simmetria, bianco e azzurro come unici colori e tanto, tanto cielo...