Mi era già capitato di dover riprodurre un'immagine tratta da un quadro famoso, ma di dovermi immedesimare in un'artista, per capirne a fondo lo stile e la tecnica, non mi era mai successo. Una delle peculiarità più straordinarie del dipingere è proprio questa: ad ogni lavoro si impara qualcosa, la realizzazione di un dipinto è sempre una nuova avventura, un affascinante viaggio ricco di sorprese.
Solo così, solo provando a riprodurre meticolosamente e pazientemente un'immagine costituita da mille macchioline colorate, si comprende la ragione d'essere di questa straordinaria tecnica; nelle due splendide opere di Klimt, le piccole pennellate azzurre e arancioni (due colori complementari) trasformano il tappeto di foglie in una superficie vibrante, luminosa e naturale; i sinuosi fusti degli alberi dalla pelle azzurrina, e le loro basi ricoperte di morbido muschio di un verde intenso, si stagliano sulle tonalità calde dello sfondo. Le due immagini hanno un taglio modernissimo, fotografico, eppure sono state dipinte all'inizio del secolo scorso; nelle due tele la luce è cambia, in una lo sfondo è buio, nell'altra la luce filtra tra le foglie.
Le due immagini originali di Klimt (qui sotto) sono quadrate; nelle mie due tele il formato è rettangolare, per meglio adattarle al contesto nel quale dovevano essere inserite, inoltre i colori degli originali sono meno saturi.
Ogni volta che si riproduce l'opera di qualcun altro, non si può che fornirne una personale interpretazione; ed è giusto così, è bello che chi osserva e riproduce aggiunga "del suo".Ecco alcuni particolari delle mie tele (a destra) messi a confronto con l'originale (a sinistra)
Ed ecco, in basso, un'ipotesi di accostamento dei due quadri, che s'inseriscono in un ambiente che ha come tinta prevalente l'arancio.
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