PASSI...

Vivere se stessi


Ognuno ha mille sfumature diverse nel vivere il bdsm. Lo fa seguendo le sue pulsioni, figlio del suo  passato e genitore del suo futuro. Qualche volta si arroga il “diritto” di essere il detentore di tali  cose e guarda con disprezzo chi lo vive diversamente. E’ vero, nemmeno io ne sono esente, in  fondo lo sento così forte in me da rischiare di essere poco tollerante di fronte ad un mare di parole   che non sempre rispondono ad una realtà o che celano debolezze che non accetto perché io non  faccio del bdsm, sono bdsm. La mia ratio mi dice che devo essere flessibile e capire, ed allora mi  rendo che ognuno di noi possa essere diverso ma ciò non significa che possa condividere. Non  condivido coloro che si nascondono dietro questa sigla per appagare semplicemente la loro  sessualità, che facciano ciò che vogliano ma non me la spaccino per bdsm. Non condivido le  apoteosi di onnipotenza, quando le trovo sorrido e mi domando sempre: ci fanno o ci sono? Nel  primo caso mi domando quanta furbizia o intelligenza ci sia, nel secondo mi preoccupo seriamente  perché in questo  vi vedo prepotenza dell’IO  nel sopraffare. Il bdsm non è sopraffazione ma  Condivisione, una condivisione profonda in cui le parti più nascoste, più oscure di noi vengono  lentamente alla luce nella Consapevolezza di ciò che ognuno sente di essere. Una schiava o un  Master non si svegliano una mattina e decidono di diventare tali, lo sentono dentro, si analizzano, si  scarnificano nel loro profondo per capire le acque oscure che si agitano in loro, quel vortice che  guardi quasi ipnotizzato e che ti attrae sempre di più mentre ti domandi cosa vi sia nel suo punto  finale e desideri andarci ma hai paura. Chi giunge davvero alla fine per sapere, per capire, per  conoscere se stesso lo fa sempre tra mille dubbi, esitazioni, mai a cuor leggero o spensieratamente. Gli allegri, quelli per intenderci che lo fanno semplicemente per gioco, non rischiano nulla, lo  fanno, gli piace, ci godono e tutto finisce lì. Se la cosa non è di loro gradimento la lasciano perdere,  mettono dei chiari limiti che vengono accettati altrimenti arrivederci e grazie. Per i primi, quelli   che davvero vogliono comprendere, quelli che si analizzano, ed in questo vi è l’impatto tra la loro realtà, la loro educazione e ciò che scoprono improvvisamente di essere giorno per giorno, vi è spesso la meraviglia, è come lacerare un velo e trovarsi di fronte a qualcosa di completamente sconosciuto. Il cercare di comprendere se stessi porta a ricordare, a notare piccoli episodi della propria vita, alcune volte insignificanti, che appaiono ora in una ottica diversa. E’ un percorso non scevro di sofferenza fatto di delusioni, di immense gioie, il premio è l’appagamento di se stessi, l’equilibrio della completezza nel viversi integralmente e serenamente, è riunire, l’Uomo, inteso anche come donna, al Dom, al sub.