Si fa un gran parlare del bdsm, ci si riempie la bocca quasi come quei golosi che dinanzi ad una tavola imbandita non resistono ad ingurgitare cibo senza nemmeno masticarlo ed ognuno dà le sue interpretazioni. Ricordo anni fa una diatriba su un altro sito tra quelli che si consideravano i Puristi, ligi ad una forma di regole, regolette, che delineavano il bravo Master e la brava schiava, se ne pascevano e con orgoglio si mostravano in giro quasi gonfi di se stessi, strana immagine mi sovveniva, quella di tacchini ringalluzziti, e coloro che del bdsm non avevano mai letto nulla, poveri diseredati che si arrangiavano, ma guarda un po’, osavano dire che facevano del bdsm. Per carità non vorrei però offendere nessuno, specie i tacchini, ognuno in fondo sa ciò che è e ciò che ama essere ma mi domando se tutto nasce da un modo di vivere liberamente le proprie pulsioni, in un contesto in cui ognuno cerca la sua o le sue controparti, lo stesso concetto di regole da osservare viene a cadere. Le regole, come le leggi, nascono come una necessità per delimitare un qualcosa nei rapporti in una società, in questo caso (nel bdsm) perdono completamente il senso di essere ma diventano solo forma che falsa la spontaneità di un rapporto. Il discorso è diverso se si accorpano varie persone che condividono un determinato modo di agire e comportarsi ma non perché si attengano alle “sacre regole” ma perché in loro tutto questo è insito. In tanti anni ho visto sedicenti master “scoprire” e fagocitare tutto questo cercando fuori, nell’attenersi a questi vademecum, senza pensare che era la loro introspezione la cosa più valida. Mi domando sempre se in tutto questo non vi sia una forma di debolezza in cui ci si rifugi nella forza della massa, si voglia dimostrare agli altri di essere bravi master semplicemente perché essere Padroni significa saper fare questo e questo altro, quasi un esame da superare. Come dire: ecco ho studiato, posso citarvi a memoria come debba essere un bravo Signore ed ora…sono un Gran Master, tutti gli altri poveri stupidi che non capiscono nulla. Si saranno domandati i cosiddetti chi ha scritto quelle regole? Si saranno posti mai il problema che erano uomini e donne come loro e che questo loro volere dimostrare attenersi rigido a certe cose li fa solo apparire ridicoli a chi ha un minimo di raziocinio? Certo, l’impatto di primo acchito può esservi, spesso coadiuvati da questo apparire, da questo farsi forza reciprocamente fra coloro che delle regole ne fanno bandiera, un po’ come quei grassi generali che incutono timore con le loro divise gallonate e se li vedi nudi come vermi ti viene voglia di fargli una risata in faccia. Scusatemi ma forse non si era capito, Il Mio bdsm, lo scrivo IO.
Regole
Si fa un gran parlare del bdsm, ci si riempie la bocca quasi come quei golosi che dinanzi ad una tavola imbandita non resistono ad ingurgitare cibo senza nemmeno masticarlo ed ognuno dà le sue interpretazioni. Ricordo anni fa una diatriba su un altro sito tra quelli che si consideravano i Puristi, ligi ad una forma di regole, regolette, che delineavano il bravo Master e la brava schiava, se ne pascevano e con orgoglio si mostravano in giro quasi gonfi di se stessi, strana immagine mi sovveniva, quella di tacchini ringalluzziti, e coloro che del bdsm non avevano mai letto nulla, poveri diseredati che si arrangiavano, ma guarda un po’, osavano dire che facevano del bdsm. Per carità non vorrei però offendere nessuno, specie i tacchini, ognuno in fondo sa ciò che è e ciò che ama essere ma mi domando se tutto nasce da un modo di vivere liberamente le proprie pulsioni, in un contesto in cui ognuno cerca la sua o le sue controparti, lo stesso concetto di regole da osservare viene a cadere. Le regole, come le leggi, nascono come una necessità per delimitare un qualcosa nei rapporti in una società, in questo caso (nel bdsm) perdono completamente il senso di essere ma diventano solo forma che falsa la spontaneità di un rapporto. Il discorso è diverso se si accorpano varie persone che condividono un determinato modo di agire e comportarsi ma non perché si attengano alle “sacre regole” ma perché in loro tutto questo è insito. In tanti anni ho visto sedicenti master “scoprire” e fagocitare tutto questo cercando fuori, nell’attenersi a questi vademecum, senza pensare che era la loro introspezione la cosa più valida. Mi domando sempre se in tutto questo non vi sia una forma di debolezza in cui ci si rifugi nella forza della massa, si voglia dimostrare agli altri di essere bravi master semplicemente perché essere Padroni significa saper fare questo e questo altro, quasi un esame da superare. Come dire: ecco ho studiato, posso citarvi a memoria come debba essere un bravo Signore ed ora…sono un Gran Master, tutti gli altri poveri stupidi che non capiscono nulla. Si saranno domandati i cosiddetti chi ha scritto quelle regole? Si saranno posti mai il problema che erano uomini e donne come loro e che questo loro volere dimostrare attenersi rigido a certe cose li fa solo apparire ridicoli a chi ha un minimo di raziocinio? Certo, l’impatto di primo acchito può esservi, spesso coadiuvati da questo apparire, da questo farsi forza reciprocamente fra coloro che delle regole ne fanno bandiera, un po’ come quei grassi generali che incutono timore con le loro divise gallonate e se li vedi nudi come vermi ti viene voglia di fargli una risata in faccia. Scusatemi ma forse non si era capito, Il Mio bdsm, lo scrivo IO.