PASSI...

Parole


Vi sono i momenti per parlare ed i momenti del silenzio nella vita.Silenzi che spesso gridano quando vedi la vacuità delle cose.Nessuno giudica o si fa vessillo di questo ma il giudicare è insitoin ognuno perché si sia intelligenti o stupidi rimane in noi il sensodel giudizio a prescindere da ciò che realmente siamo.Si può condividere o rifiutare ciò che ci circonda ed interagisce con noi, possiamo prendere viva parte con foga volendo esprimere il nostro plauso o dissenso, vuoi per affermare la nostra personalità, vuoi per emergere dinanzi agli altri ed usare gli stessi come terreno dacalpestare per emergere psicologicamente sovrastando, ed in questo,l’arte del dileggio, si sostituisce e viene confuso alla cultura eall’intelligenza.Parole che costruiscono e così in tutte le cose, un mondo fatto diParole come costruzioni di un “ponteggio” che avvolge un palazzo darestaurare, parole che portano lustro e patina a chi le pronuncia, a chi,prolisso, ne fa una arte, a chi invece, sapientemente, ne sfrutta lepause ed i discorsi sospesi lasciando intendere chissà quali profondipensieri che lanciano un ponte verso una riva in attesa che vengaattraversato.Certe volte, in questo intenso vociare, viene voglia del silenzio, passala voglia di farsi delle opinioni anche se si sa, la nostra mente non siferma  e quelle opinioni, di cui certamente non ci frega nulla, ce le facciamo lo stesso.Ed allora cominci a riflettere e ti accorgi che ti viene voglia di passareuna mano sopra, fare pulizia su quel tavolo di lettere saltellanti daisuoni vuoti, “fessi” direbbe il Manzoni,  ma poi sarebbe l’arrogarsi diun diritto che non si ha ed allora osservi, nel silenzio, e ti fai le tue“non opinioni” , le tieni per te, tanto, a che serve aggiungere altrovociare? Tutto lascia il tempo che trova e nessuno può realmente giudicare ma ognuno può trovare il coraggio di guardarsi in unospecchio ed almeno a se stesso, almeno una volta nella vita, essereimpietoso giudice dei propri pregi e dei propri difetti.