PASSI...

Andare avanti


Spesso le mie riflessioni le prendo curiosando sui blog, cerco di intuire i movimenti della mente,qualche volta dell’anima di chi scrive. Parole, immagini, scomposte, ricomposte in un continuo rimescolare di tasselli, blog che si incrociano, verità dette o solo accennate, e così via, le emozioni, gli scritti fatti ad arte a stimolare una reazione, quelli buttati lì come una esca che penzola da un amo per una varietà di intenti ora celati ora palesi.Ci si imbatte in menti semplici, ora tortuose, mi piace capire, è un po' lo sfogliare di un pensiero, seguire il filo di una intelligenza per comprendere il suo modo di vedere le cose.E’ in fondo la tecnica che ben conosce il giocatore di scacchi, immedesimarsi nell’avversario, proiettare le sue mosse per controbatterle. Qui, ovviamente, non vi è nessun fine di giocare a scacchi, nessun fine di ingaggiare una partita ma semplicemente il voler accrescere la propria conoscenza.A qualcuno poco importa,  si va sul pratico, si curano i propri interessi in un: Sai che mi frega di tutto questo?Eterogeneità dell’essere umano, da chi si racchiude a chi si espande ognuno ritrovando il suo piacere, il suo tornaconto.Una cosa si ripete ciclicamente, ripetuta costantemente di fronte alla realtà, una realtà sfrondata, potata dei suoi rami di mandorli in fiore ed ora solo ingombranti legni secchi come dita di vecchia megera protesi al cielo: Andare avanti.E’ quasi una parola d’ordine, un volersi risollevare interiore, quel volere chiudersi una porta alle spalle, ora sbattendola con rabbia, ora semplicemente tirandola dolcemente uscendone fuori. Si esce da un rapporto, da un legame che ci stava stretto, che ci faceva soffrire, che ci dava quel senso di soffocamento che faceva stare male. Alcune volte è dura, rimpianti, ricordi, domande che continuano a vagare per la mente come palline di un flipper che urtano e rimbalzano ma bisogna sempre andare avanti. In altri casi sovviene quel senso di euforia, sollevati da una cappa di cui avvertivamo il peso, manon la consapevolezza completa, e ci si sente più leggeri, come quell’uscire di casa dopo giorni e giorni di cielo plumbeo e vedere il sole.E poi? E poi si ricomincia…