volubile ma perversa

libera lo spirito


La noia aveva preso il sopravvento.Il matrimonio, la vita coniugale aveva lasciato l'enfasi iniziale per dare spazio alla routine, quella stramaledetta sensazione di vissuto che mi teneva sempre in uno stato di torpore insopportabile.Io, un fuoco sempre acceso, stavo diventando una fiammella pronta a morire con il primo soffio di noia.Così non poteva andare. Aprii l'agenda del telefonino e andai alla C., sapevo chi cercavo ma non sapevo ancora se volevo farlo.Digitai il suo numero, aspettai qualche secondo, e poi il dito ... quasi inconsapevolmente andò su "chiamata"."sono io, come stai?""che sorpresa" mi rispose"ho bisogno di vederti, al più presto. Devo farti vedere una cosa che so che ti piacerà".Ovviamente acconsentì e mi diede appuntamento per lo stesso pomeriggio.Erano mesi che non varcavo la soia della libido. Erano mesi che non andavo a casa sua.Mi accolse spettinato con un paio di pantaloni militari ed una t -shirt a maniche corte sopra. Io indossavo un paio di jeans attillati, una camicina di raso rosso e le mie Jimmy Choo nuove di zecca, rosse anch'esse, tacco 10. Leggermente dorata dal sole, mi ero premurata di mettere solo un tocco di mascara e un pò di gloss sulle labbra."sei adorabile" mi disse. Mi abbracciò e mi diede due baci sulla guancia.Io lo guardavo con malizia e lui fece altrettanto."allora? che mi dici? cosa dovevi mostrarmi di così importante?"."Usciamo in terrazzo" gli ordinai.Lo presi per mano e lo portai fuori. In sottofondo aveva messo quello splendido cd degli Air, una leggera brezza accarezzava i nostri volti e scompigliava i nostri capelli.Adoravo il suo terrazzo all'attico. nessuno poteva vederci ma noi potevamo vedere tutti.Cominciai ad ancheggiare sulle note di "Sexy Boy" e piano piano slacciai la camicetta di raso. Lui seduto sulla poltrona in vimini mi guardava, sorridendo.Quando levai la camicetta lui strabuzzò gli occhi e mi chiese di avvicinarmi."E' il reggiseno che avevamo visto insieme quel pomeriggio. E' stupendo. E' uno dei capi di biancheria intima più sexy che abbia mai visto".Era un completino intimo della Perla, nero di pizzo, di una semplicità quasi esagerata, ma decisamente sexy e poi, non per apparire presuntuosa, sembrava disegnato per il mio corpicino. Il mio seno era vestito alla perfezione da quei due triangoli di pizzo e le mutandine adornavano il mio fondoschiena in maniera divina."perchè?" fu la sua unica domandaPremetti le sue labbra carnose con un dito, mi sedetti su di lui e strusciai i miei seni, piccoli, ma turgidi, contro il suo petto. Non ci fu spazio per altre parole. Mi cinse i fianchi con le sue mani possenti e mi baciò il collo, a lungo...In pochi istanti ci ritrovammo a rotolarci per terra, con le gambe di uno aggrovigliate a quelle dell'altra. Un bacio ed un altro e i vestiti volarono sui vasi di gerani che facevano da cornice al terrazzo. Le mattonelle di cotto erano ancora calde dal sole ma lui lo era di più. Il suo sesso entrò dentro di me in un istante. Arcobaleni, lampi, tuoni, saette, raggi di sole, canti d'uccelli. Tutto questo e molto più balenò nella mia testa.Avevo quasi dimenticato quanto fosse bello fare l'amore con lui.Lui che avevo sempre considerato come la mia perfetta metà. Ma quello stesso lui che amava dichiararsi uno "spirito libero", incapace di amare.Lui, la mia dolce metà negata... era lì tra le mie braccia, gemeva e mi baciava e mi abbracciava e mi soffiava dolcemente nelle orecchie e mi prendeva con veeemenza e poi mi riabbracciava e poi mi guardava con nostalgia, la nostalgia che può provare uno spirito libero...Libera lo spirito e sarò per sempre "tua", pensai. Tu "mio" lo sei già.