Creato da odissea750 il 07/09/2006

volubile ma perversa

emozioni quasi vissute, sensazioni provate

 

 

amanti

Post n°12 pubblicato il 01 Novembre 2006 da odissea750

Amante, termine generalmente  usato per identificare una relazione extraconiugale o comunque extra ... "amante", dal verbo amare. Per me amante significa colui che ama.

Amante. Mi piace il ruolo di amante inteso nel senso letterale del termine.

L'altra sera, ad esempio, ho amato.

Dopo cena, ci siamo diretti a casa mia e già in ascensore il mio cuore batteva fortissimo, le sue mani sui miei fianchi, il suo respiro nell'orecchio, le sue labbra che sfioravano la pelle del mio collo. Mi ha preso per mano e siamo entrati.

In un istante mi sono ritrovata con il solo perizoma adosso, per il resto il mio corpo, nudo, a sua comopleta disposizione fremeva e tremava desideroso di essere posseduto da lui; lui ... davanti a me, ancora vestito che mi fissava con gli occhi di chi brama, desidera far sua la propria preda.

Una notte intera ad amarci, senza sosta, l'ho amato anche nel sonno, ma non è bastato. Adesso sento che il ruolo dell'amante mi entrato dentro, nelle viscere, e non riesco a liberarmene.

Adesso che ho sperimetato, ho ancora bisogno di lui, ho ancora bisogno di sentire le sue mani sulla mia pelle, il suo respiro nelle mie orecchie, la sua lingua tra le mie gambe, la sua bocca sulla mia, il suo sesso dentro di me. Ho ancora bisogno di accarezzare il suo corpo, di stringerlo a me, nell'illusione che mentre io compio quel  gesto anche lui stia pensando che sono sua. Perchè è così mi fa sentire. Una persona che ama nella sua più completa disponibilità.  

Ho deciso che voglio continuare ad amarlo.

 
 
 

in standby

Post n°11 pubblicato il 19 Ottobre 2006 da odissea750

svuotata... quando ritroverò le emozioni scriverò qualcosa.

 
 
 

un sensuale delirio

Post n°10 pubblicato il 26 Settembre 2006 da odissea750
Foto di odissea750

La decisione di rivedersi fu sofferta, pensata, ragionata ma, alla fine, voluta da entrambi.

Appuntamento davanti al solito locale.

Io vestita con un abitino color oro molto corto, sandali tacco altissimo, capelli sciolti. Avevo riflettuto a lungo sul cosa indossare prima di uscire ed alla fine avavo optato per una versione fortemente sexy. Quella, in fondo, doveva essere la mia serata e volevo gli occhi di tutti, ma sopratutto le sue mani, addosso .

Scesa dalla macchina, lui era già lì che mi attendeva, trepidante (lo notai dal movimento delle mani che si strofinavano nervosamente).

Mi vide e, avvicinandosi con un sorriso smagliante, "Sei splendida", mi disse ammiccando alla lunghezza (ridotta) del vestitino "questo vestito ti sta d'incanto".

Lo ringraziai con un tenero bacio vicino al labbro, lo presi per mano e lo portai dentro al locale.

Il gestore del locale, che era un amico di vecchia data , ci aveva riservato un tavolo speciale, un bel pò appartato.

Ci sedemmo e io subito ne approfittai per accavallare sensualmente le gambe, lasciandogli intravedere qualcosa ... sotto.

La scelta della biancheria intima non è mai casuale per me. Quella sera avevo optato per un perizoma ridottissimo di pizzo nero che lasciava ben poco spazio all'immaginazione; sopra, invece, non avevo messo nulla, causa la scollatura vertiginosa del mio vestito che lasciava la schiena, sostanzialmente, nuda.

Dopo aver bevuto un paio di bicchieri d champagne ed aver riso e scherzato come due ragazzini, lui si avvicinò a me e cominciò a baciarmi sensualmente il collo, poi l'orecchio fino ad arrivare vicino alle labbra. La cosa che più mi faceva impazzire di lui erano proprio le labbra, non particolarmente carnose ma molto sensuali. E, poi, conoscevo bene il modo in cui lui baciasse ...

Mi lasciai, allora, trasportare in un lungo passionale bacio, durante il quale le nostre mani si sfiorarono, i nostri corpi si incontrarono e lui potè sentire i mie capezzoli ormai turgidi per l'eccitazione. Lo desideravo da matti. Era dalla mattina che immaginavo quell'incontro e volevo fosse perfetto, così come lo avevo immaginato.

Ad un certo punto lui mi sussurrò nell'orecchio: "ho voglia di farlo con te, adesso" e aggiunse "qui".

La voglia era smisurata anche da parte mia e pensai che dopotutto quel tavolino, così appartato, lo avrebbe consentito.

MI alzai e mi misi in braccio a lui, lui prese delicatamente le mie gambe e mi posizionò cavalcioni sopra di lui. Sentii immediatamente e chiaramente quanto lui fosse... eccitato  e pensai che sarebbe stato un vero spreco non apporfittarne. Con una mano cominciai a sbottonare i pantaloni, lentamente, un bottone alla volta e nell'intanto lo baciai teneramente. Infilai una mano dentro e dopo averlo accarezzato tirai fuori il suo, bellissimo, sesso.

Nè io nè lui avemmo la benchè minima remora che qualcuno potesse vederci e, anzi, a drila tutta l'idea che qualcuno avesse potuto godere della vista di quella scena, sicuramente così sensuale, a me eccitava da matti.

Il suo sesso era fuori, dritto, duro e liscissimo. Lui scostò il mio perizoma e mi penetrò.

Le mie anche si agitavano e roteavano su di lui come a voler disegnare degli otto. Sentivo i suoi sospiri, i suoi timidi gemiti e tutto questo mi eccitaca ancora di più.

Ora, però, avevo bisogno di altro.

MI alzai da quella posizione, rimisi con delicatezza il suo sesso dentro i boxer, gli riabbottonai i pantaloni -mentre lui attonito ma eccitatissimo mi continuava a fissare- gli presi la mano e lo condussi con me al bagno delle donne. Adoravo condurre il gioco io.

Una volta chiusa la porta a chiave mi appoggiai al marmo freddo dove erano incastonati i lavandini, mi sfilai le mutandine e allargando le cosce lo strattonai verso di me. Lui, intanto si era tolto i pantaloni e i boxer. Adoravo il suo corpo, le sua gambe così lunghe ... mi eccitavano da matti.

Fu un amplesso splendido, lungo e coinvolgente.

Ad un tratto lui mi disse: "vorrei raggiungere l'orgasmo dentro la tua bocca", mi sfilai da quella posizione, mi misi in ginocchio davanti a lui e lo soddisfai, come una devota amante deve fare con il proprio uomo.

Una volta ricomposti, uscimmo dal bagno, seguiti dagli sguardi incuriositi di un paio di ragazze che avevano, probabilmente, intuito qualcosa.

Ci risedemmo al nostro tavolino e ordinammo un altro drink. Io ero ancora eccitatissima e pensai che se me lo avesse chiesto, quella notte, avrei finalmente dormito con lui (dormire insieme ad un uomo voleva dire molto per me).

Fu come leggere nel suo pensiero, tra un sorso e un altro mi disse: "dormi da me questa notte". Non appena sentii quelle parole, un brivido mi percosse tutto il corpo e il cuore cominciò a battere fortissimo. Forse lo amo, non lo so, pensai, forse lui è quello giusto.

"Si ..." risposi.

Quella notte a casa sua, nel suo letto, facemmo l'amore e scopammo un'infinità di volte, addromentandoci -ormai sfiniti-  abbracciati. Non so ancora cosa fosse esattamente lui per me, ma quella notte, per un attimo, ebbi la convinzione che lui fosse veramente l'uomo della mia vita.

 
 
 

due anime un solo corpo, due corpi una sola anima

Post n°7 pubblicato il 15 Settembre 2006 da odissea750
Foto di odissea750

Le parole, ovviamente, non sono mie ... ma è stato così bravo Lucrezio nel descrivere il congiungimento di due corpi in un amplesso di piacere che ho voglia di riportarle qui e farle mie. 

"Nell'attimo stesso del congiungimento oscilla in mille incertezze nè sa, l'ardor gli amanti, di quale parte per prima debban fruire occhi e mani.

Premono, dove lo toccano, con forza il corpo e gli recano dolore, e mordon coi denti le labbra, spesso, e la bocca se la sigillan coi baci, perchè il piacere non è puro  e li sospingono occulti stimoli a ledere, quale sia, la persona onde i germi nascon di tanto furore.

Se non che Venere in atto mitiga alquanto le pene; e tempra i morsi, mischiandovisi, la voluttà carezzevole."

De rerum natura, Libro IV, vv. 1069 -1081

 
 
 

Incontro casuale

Post n°6 pubblicato il 13 Settembre 2006 da odissea750
Foto di odissea750

Una serata uggiosa di novembre, una strada buia e tanti pensieri per la testa.

Stavo tornando da casa sua, ancora una volta insoddisfatta di quello che c'era, o meglio non c'era tra noi, e nostalgica di quello che, sapevo bene, non sarebbe mai stato. La svolta. Io. Volevo. La svolta. Ero stufa di vivere nell'ombra, nelle bugie ... Volevo di più, lui lo sapeva ma lasciava correre, pur consapevole che in quel modo prima o poi mi avrebbe perduta.

Mentre questo turbinio di pensieri mi assaliva e mentre mi dicevo:"adesso basta. Io ho la mia vita, lui la sua" mi imbattei, distrattamente, contro un uomo. Alzai lo sguardo e balbettando uno svogliato "mi scusi", continuai per la mia strada. Improvvisamente un rumore di passi dietro di me mi riportarono alla realtà, mi girai e lo vidi. Una quartina di anni -forse meno-, alto, magro, moro, sguardo penetrante, labbra carnose, naso pronunciato, un paio di jeans, un cappotto trequarti grigio scuro, una sciarpina al collo. Era così affascinante quell'uomo dietro di me che un sussulto mi assalì e lui, forse, se ne accorse.

"Mi scusi, credo che oggi sia la seconda volta che le metto paura!", esclamò il tipo.

In quel momento capii che si trattava della stessa persona nella quale mi ero distrattamente imbattuta pochi minuti prima. 

Feci un sorriso e continuai per la mia strada.

"Ma... Non ha paura di camminare tutta sola? Le posso fare compagnia? Mi permette?" esclamò ancora lui. Mi girai, lo riguardai e, complice anche il suo bell'aspetto, acconsentii.

Cominciammo a chiaccherare in modo formale ma dopo soli pochi minuti eravamo già passati a darci del "TU", senza neppure accorgecene. Chiaccherare amabilmente, di tutto, della vita, dell'amicizia e, improvvisamente, mi ritrovai a parlare di me, del mio lui, di quanto mi facesse soffrire quella storia.

Intanto, la pioggia aveva smesso di scendere e si respirava aria pulita. "Ti va un caffè o un thè o un infuso?" mi chiese amabilmente lui "Grazie un caffè, volentieri", risposi. Entrammo in un bar e ci sedemmo a un tavolino continuando a parlare, chiaccherare, della mia vita, della sua, di noi. Ad un tratto lui mi disse: "Sono convinto che quando non ami più una persona non sia colpa di nessuno. Non la ami più, punto. Per rispetto nei suoi confronti devi lasciarla andare. E' la soluzione meno dolorsa".  Avrei voluto che quelle parole le avesse ascoltate anche il "mio" ( ... forse mio non lo è mai stato ) lui.

Una lacrima mi scese sul volto. Fu in quell'istante che avvenne il pirmo contatto. Mi guardò e senza dire una parola, posò la sua mano -lunga e curata- sul mio viso, seguendo delicatamente la lacrima che, incurante, continuava a scendere lungo il collo.

Un uomo, appena conosciuto, mi stava sfiorando il viso con delicatezza e confidenza. E quella carezza, appena cennata, mi aveva fatto emozionare.

Presi la sua mano così calda e la strinsi a me.

Finimmo il nostro caffè e ci alzammo, proseguendo verso una non direzione. Avevo passato il cancello di casa ormai da un pezzo.

Continuammo a chiaccherare, ogni tanto lui mi sfiorava la mano, il volto, mi spostava i capelli che il vento continuava a posare disordinatamente sul mio viso.

Non volevo interrompere quel momento così piacevole, ma ero stanca ed avevo voglia di dormire. "Credo di aver superato casa mia da un pò!" dissi. "Io sono arrivato, invece, abito qui. Se vuoi vado su, prendo le chiavi della macchina e ti ci porto io" mi rispose.

Non volevo approfittare, ma era così piacevole stare in sua compagnia che accettai benevolmente.

Salimmo in macchina e continuammo a parlare, parlare, ridere e scherzare, come avrebbero fatto due teneri adolescenti innamorati.

"Ecco sono arrivata, questo è il palazzo dove abito" dissi girandomi di scatto e guardandolo negli occhi. Mi stava osservando ...e chissà da quanto stava osservandomi in quel modo. Mi stava penetrando con lo sguardo. Quegli occhi caldi, dolci e misteriosi mi stavano scrutando. Rimasi un attimo in silenzio, abbassando a tratti il mio di sguardo, un pò per timidezza, un pò per "paura" che un'occhiata ricambiata avrebbe potuto dare impulso a qualcosa di più eccitante. Non avevo bisogno di sesso, in quel momento, quella sera. Avevo bisogno di amore, di calore; sentimenti, sensazioni che lui, nonostante fosse un quasi sconosciuto, era riuscito a farmi assaporare. Una situazione davvero paradossale.

"Bene" disse lui, smorzando l'atmosfera divenuta quasi imbarazzante "allora ..." "Allora ... grazie" continuai io e, insieme: "Ci vediamo" "Si ci vediamo ...". Presi la borsa e feci per scendere dalla macchina quando la sua mano bloccò la mia, mi strattonò con delicatezza verso di lui e mi baciò, posando prima leggermente le sue morbide labbra sulle mie e, poi, facendomi sentire il calore della sua lingua; le sue mani delicate mi tenevano il volto, le sue dita si intrecciavano nei mie capelli, le mie mani accarezzavano le sue spalle, le sue braccia, sentivo il suo respiro, il suo profumo. Tutto ciò che vedevo e percepivo in lui, lo sentii mio, in quel momento..

Fu un lungo bacio; intenso, pieno di emozioni contrastanti, colmo di carezze, di sospiri e di brividi. Un bacio, solo un profondo e coinvolgente bacio, ma fu così eccitante che mi sembrò di aver fatto l'amore con quell'uomo, quella sera.

 Un ultimo sguardo e me ne andai verso casa; mentre aprivo il cancello sentii la sua voce sussurrare : "Ora so dove abiti".  Senza girarmi e continuando a guardare la chiave infilarsi nella serratura del cancello risposi: "So anche io dove venirti a cercare".

Il giorno dopo mi svegliai, forte di me stessa, dell'esperienza della sera prima, cosciente che potevo, ancora, provare dei sentimenti, che esisteva qualcuno, che non fosse necessariamente lui, al mondo capace di farmi emozionare, presi il telefono, composi il suo numero e lo lasciai.

 
 
 

imprigionata

Post n°5 pubblicato il 11 Settembre 2006 da odissea750
Foto di odissea750

Non mi lascia andare. E' qui che mi tiene stretta tra le sue braccia fatte di pensieri diabolici e perversi. Mi piace questa prigione. E' la giusta dimora per quella che sono oggi. Uno spirito libero dentro ma legata alla catena della passione. Che stato sublime questo ... vorrei non finisse mai, i mie contorni hanno preso la forma del mio rapitore. Ormai siamo l'uno di appartenenza dell'altra. Nessuno può divederci, perchè nessuno sa che siamo qui. Mi cercano e non mi trovano, non sanno che ho deciso di passare il resto dei miei giorni a subire, con piena coscienza e volontà, le sevizie della lussuria. Non chiamatemi perchè non risponderò, non distraetemi perchè non distoglierò l'attenzione da ciò che mi circonda, non tentate di slegarmi perchè solo io so dove è nascosta la chiave della mia prigionia.

 
 
 

l'angelo del male

Post n°4 pubblicato il 08 Settembre 2006 da odissea750
Foto di odissea750

Adesso, più che mai, ho bisogno della mia dolce e perversa tentazione.

Mi sento imprgionata tra le ali di Lucignolo, mi sento che sto cadendo lentamente all'inferno, cullata da dolci ma forti emozioni. Mi lascerò tentare, lascerò che le fiamme mi brucino; lascerò che il diavolo rubi la mia anima, per poi riprendermela, arricchita di qualcosa che non avrei mai immaginato.

In questo momento non percepisco il confine tra bene e male: Ciò che è bene mi appare come banale e noioso; ciò che è male mi eccita e lo desidero più di ogni altra cosa. Dove è ora la mia dolce e perversa tentazione? Ne ho bisogno per mostrarle che sono pronta, per dichiararle quanto ho bisogno di lei. La mia tentazione ...

 
 
 

gli amanti

Post n°3 pubblicato il 07 Settembre 2006 da odissea750
Foto di odissea750

Le tue mani si posarono finalmente sulle mie …

Uno sguardo, un contatto, bastò così poco per rendere palese alla gente che ci circondava quanto grande, immensa fosse la voglia che avevamo di completarci.

Iniziammo con le mani e finimmo, poco dopo, con tutto il resto…

Quando salii in macchina insieme a te, capii immediatamente che quello che volevo io volevi tu

Ci amammo tutta la notte, in modo tenero, in modo crudo, ci amammo …

Sapevamo tutti e due che quella sarebbe stata l'ultima volta, ma ciò non fu sufficiente a frenare le parole che uscirono come fiumi dalle nostre labbra. Parole dolci, sussurate, parole urlate, parole di amore soffocato, di amore proibito. Il nostro amore.

Quella fu l'ultima volta che ci vedemmo, una volta, una sola volta, capace di segnare l'esistenza in maniera indelebile.

 
 
 

qualcuno ha detto ...

Post n°2 pubblicato il 07 Settembre 2006 da odissea750

Una volta ho letto che la passione è un'emozione tanto violenta da dominare la volontà di chi la prova.

Domanda: la passione prescinde forse dalla volontà?

Per me non è esattamente così. Forse sarebbe più corretto dire che la passione è una volontà indomabile... come quella che ho dentro in questo momento.  

 
 
 

Nessuno

Post n°1 pubblicato il 07 Settembre 2006 da odissea750
Foto di odissea750

ho bisogno di sfogare le mie emozioni ... ecco il perchè. Forse non interesseranno a nessuno ...  Ma poi chi è nessuno? io non lo conosco e lui non conosce me. Mi è capitato qualcosa di strano ... quanlcosa che non avrei mai pensato di provare. Mi sono ritrovata a dire cose che non avrei mai detto e a compiere gesti inconsulti per il mio essere; tutto questo solo per soddisfare la voglia di trasgredire... Forse un giorno, anche domani, anche più tardi, le riporterò su questo mio spazio personale. E' uno spazio mio che ho voglia di condividere solo con nessuno.

 
 
 
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