come un romanzo

Già capisco


Già capisco che sarà un’impresa epocale. Ma non mi spaventa. Già capisco a vedere gli amici di prima e cancellarne alcuni che non mi ricordo nemmeno più chi sono,o cosa ci avevo in comune, alcuni sono ricordi piacevolissimi,altri mi dico Oddio….ma questo/a chi era?La cosa terribile è vedere in un certo blog come sono cresciuti i ragazzi,i  fratellini di una principessa,come sono struggentemente belli,come sono struggentemente ricordevoli. Ammiro le persone ceh li crescono,dal più profondo del cuore,santo cielo,stupore,smarrimento,eppure tutto esiste ed è esistito. Mi spiace tanto e sempre. E ho pensato a Francy anche se non c’ero e mi dicevo chissà.Mi hanno detto coltiva la scrittura che sei portata,chi mi conosce bene. Mi occorre per liberare quella parte che è stata non dico nascosta ma semplicemente travolta. Un autotreno di emozioni da tre anni ad oggi. Eppur mi chiedo se sia giusto non parlare, eppur mi dico se sia giusto non condividere, “Amore, se non parli con me,con chi altrimenti?”hai ragione, dannatamente ragione. Ma come posso condividere le mie paturnie ormonali e non con chi non ha un lavoro e magari ha peggiori pensieri? mi dispiace,non riesco condividere tutto,mi sento un peso e una rompiballe, io sono fatta per proteggere e non per versare peso.Merda,se capissi una volta per tutte che “non rompo le palle”.Se capissi una volte per tutte dove sta il limite tra una donna indipendente e una donna che crede nel suo uomo. Ci credo, si che ci credo ma il solco c’è, un solco esistenziale,educativo,a non rompere i coglioni e a farmela fuori da sola. Mi par già tanto che posso star seduta a fare quello che voglio,mi par già tanto che posso chiederti dell’acqua e tu me la porti,mi par già tanto le colazioni a  letto,le rose sul cuscino,le sorprese nelle saponette. Altre donne approfitterebbero della situazione ma io no sai,no.Avrei voluto tenere quello che scrivevo per coglierne la differenza. Alcuni spendono milioni dagli psicologi,ma sere solo onestà. Ho buttato tutto perché faceva male. Ma mi ricordo la sensazione di pagliaccia  a volte. Mi piace ridere ma non sempre. A volte mi sento malinconica e pensieri fanno la bolla nel mio petto vorrei riuscire  a catturarli e metterli per iscritto prima che scappino. Riscoprire il sé. Si lavora tranquilli,e grazie che si lavora. Ma la Crisi, anzi no la crisi perché non deve far paura perché finirà, la crisi deve essere un’opportunità. Riscoprire quello che si era, quello che si prova. Indagare. Confrontarsi.A volte ho ancora un’ansia di vivere terribile. Di non potere riuscire a prendere tutto. Vorrei le cose che hanno tutti,una famiglia,un matrimonio seppur semplice e anomalo,un bimbo. Mi sembra di leggermi io stessa comunque di tanto tempo fa,quanto tempo è che ho questo sogno? E per me quando arriverà?Quante ne ho passate nel frattempo?quanto ho odiato chi mi ha  fatto perdere questo tempo?quanto tempo ho?quanto?non è troppo che lo desidero?questo mi immalinconisce. Per me sempre tempo di aspettare.