Comitato 11 Marzo

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È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. (Costituzione della Repubblica Italiana, disposizione XII)27 ragazzi, di cui 8 pacifici ragazzi reggiani, incensurati, stimati e onesti lavoratori, rischiano dagli 8 ai 15 anni di carcere per aver partecipato al corteo antifascista dell'11 marzo a Milano contro la manifestazione di Fiamma Tricolore.I nostri concittadini, del tutto estranei agli atti vandalici accaduti in via BuenosAires, rischiano una pesante condanna con l'accusa di aver concorso moralmente ai danneggiamenti, in base a un articolo del Codice Rocco (entrato in vigore nel 1930, in pieno regime fascista, e ancora in vigore oggi nella sua interezza) che prevede pene estremamente dure anche per chi partecipa a una manifestazione in cui vengono commessi reati penali, pur non avendo commesso personalmente alcun reato È l'assurdo capo di imputazione del "concorso morale", capo utilizzato dai legislatori del Ventennio come una spada di Damocle sul capo di qualsiasi oppositore organizzato del regime, e in vigore ancora oggi, in netto contrasto con l'art.27 della nostra Costituzione che afferma quanto segue:La responsabilità penale è personale.Il neonato "Comitato Antifascista 11 Marzo" chiede l'immediata sospensione della carcerazione preventiva a cui sono sottoposti da più di 3 mesi: una lunga carcerazione in attesa di processo che viene riservata solo ai reati più gravi e agli individui maggiormente pericolosi per la società, viene qui applicata a 8 ragazzi incensurati le cui prove della complicità ai danni provocati nel capoluogo lombardo sono inesistenti. Inoltre, il Comitato si impegna in una lotta politica contro ogni legge liberticida e anticostituzionale ancora presente nel nostro codice penale e contro ogni retaggio illiberale del Ventennio, affinchè non accadano in futuro altri episodi come questi, e affinchè sia possibile manifestare liberamente e pacificamente il proprio pensiero senza alcun timore: è un dovere di uno Stato civile e democratico garantire questo diritto ai suoi cittadini.