COMITATO NO FANGHI

Post N° 16


venerdì 04 novembre 2005E noi qui a Formia dovremmo fidarci! Smaltivano fanghi tra gli ortaggiNove persone in cella per traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale. In manette anche un funzionario pubblico, sequestrata una società.barbabietoleCaserta: di Peppe RuggieroIl "giro" aveva fruttato 4 milioni di euro. Il pm Ceglie: scoperta una holding criminale. Legambiente: saremo parte civile.Sono nove le persone arrestate stanotte con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi e di disastro ambientale. Le ordinanze sono state eseguite in provincia di Caserta nel corso dell'operazione del comando dei carabinieri del Nucleo per la Tutela dell'Ambiente di Napoli e del Comando provinciale di Caserta, denominata "Madre terra". Tra gli arrestati anche un funzionario pubblico della Provincia di Caserta deputato ai controlli.manetteSono nove le persone arrestate stanotte con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi e di disastro ambientale. Le ordinanze sono state eseguite in provincia di Caserta nel corso dell'operazione del comando dei carabinieri del Nucleo per la Tutela dell'Ambiente di Napoli e del Comando provinciale di Caserta, denominata "Madre terra". Tra gli arrestati anche un funzionario pubblico della Provincia di Caserta deputato ai controlli.L'operazione è stata attuata al termine di una indagine coordinata dal procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Paolo Albano, e dal pm Donato Ceglie. Un'indagine, durata oltre due anni, che ha visto le forze dell’ordine impegnate in intercettazioni telefoniche, riprese e appostamenti. Nel mirino dei magistrati è finita questa volta la rete dei depuratori dei fanghi industriali della Campania. Per due anni la produzione di fanghi industriali veniva smaltita alla luce del sole nelle campagne di Castelvolturno, Villa Literno, San Tammaro in provincia di Caserta e di Caivano in provincia di Napoli.Nel solo periodo 2004-05 il traffico illecito aveva fruttato circa quattro milioni di euro attraverso lo smaltimento di più di 3.600 tonnellate di rifiuti pericolosi. Sotto sequestro l’impianto industriale della Fiser sas di Villa Literno dove solo apparentemente avveniva il trattamento e dove, invece, partivano i camion carichi di fanghi industriali mai trattati. Questa volta gli ecomafiosi non hanno avuto bisogno di strategie per smascherare lo smaltimento. Tutto veniva in modo semplice e banale.Dalle riprese televisive dei Carabinieri si vedono i camion carichi di questi liquame, seguiti da trattori. Arrivati nelle campagne del casertano scaricavano il materiale e con il trattore miscelavano e lo impastavano compattandolo con il terreno agricolo. «Siamo in presenza di una vera holding criminale - ha anticipato Donato Ceglie, pm titolare dell’inchiesta - siamo solo all’inizio della nostra indagine. Continuano gli sversamenti in provincia di Caserta in una zona ad alto inquinamento ambientale e dove l’impatto tumorale non ha eguali in Europa. L’indagine - ha concluso Ceglie - è partita da continue segnalazioni anche visive e denunce della cittadinanza che si è ribellata a questo nuovo disastro ambientale». L’operazione è stata denominata “Terra Madre” perché nei terreni colpiti dai fanghi tossici venivano coltivati zucchine, barbabietole ed altri prodotti agricoli.4 novembre 2005da:http://www.lanuovaecologia.it/rifiuti/ecoreati/4903.phpNota per il lettore: Signori Consiglieri e Signor Sindaco, le nostre paure sulla ecomafia sono campate in aria, non è vero?Una vostra risposta, prego. I vostri concittadini l'aspettano.