COMITATO NO FANGHI

Post N° 47


 " E X" Stampato sudando sette camice (eravamo a ferragosto), in 18.000 copie, affidato ad una coperativa per distribuirlo a tutte le famiglie piombinesi. Un consiglio comunale convocato in pompa magna, stampa,tv locali e persino il TG3. Presente il direttore generale del Ministero dell'Ambiente. Tutto sembrava fatto: L'accordo,la svolta epocale che avrebbe cambiato il nostro futuro e quello della città era lì, dinnanzi al sindaco Anselmi, smanioso di apporvi la sua firma. Al di la delle transenne centinaia di cittadini, molti giù in strada, uno striscione: " siamo 4575, NO ai fanghi di Bagnoli": Ricordate le parole del sindaco a conclusione di quel consiglio comunale? " Ora mi prenderò una decina di giorni di ferie, voi riunite la quarta commissione, si discuta una volta per tutte cosa c'è un questi"materiali", dopo di che non voglio più sentir parlare di rifiuti o di fanghi pericolosi, sono d'accordo perché si discuta, ormai è un mese che dura questa discussione, democrazia vuole che dopo aver discusso si decida e quando torno dalle ferie si prende la bicicletta e si firma l'accordo". Siamo a fine ottobre, il sindaco ha perso la bicicletta e dell'accordo epocale non c'è più traccia. Carta straccia. "A terra di quell'accordo non è rimasto nulla" dice in una intervista al Corriere Etrusco  Anselmi. Già, "a terra non è rimasto nulla", i fanghi voleranno direttamente in vasca ci tiene a sottolineare il sindaco. Un nuovo accordo? E chi l'ha visto? " Un nuovo accordo lo distribuiremo quando saremo giunti ad un nuovo prodotto definito per la larghissima parte".Fuori dal politichese: Non si è ancora "prodotto"- dice il sindaco – un granchè. Ce ne sarebbe davanzo per dichiarare il proprio fallimento prendere una nuova bicicletta e andarsene in ferie. Un'altra chicca, nella sua intervista, Anselmi, annuncia che la 398 non sarà più costruita con i "materiali" (come li chiama lui) di Bagnoli, ma con il CIC (conglomerato idraulico catalizzato) che la TAP (udite, udite) inizierà a produrre "a partire dal 2009. Ciao strada. Rimane, concede bontà sua, "come unico vero argomento quello del traffico marittimo delle bettoline nel canale". Eh si, i fanghi non volano, navigano. Ma non dovevamo diventare il primo "casello delle autostrade del mare"? A chiudere questo tremendo ottobre per il povero (e un po' bugiardello) Anselmi è arrivata la figuraccia della Commissione comunale per l'ammissibilità del referendum. Non sono capaci a fare una delibera, figuriamoci gestire una "svolta epocale"? Sono dunque comprensibili nervosismo e cadute di stile,la rabbia e l'amarezza fanno brutti scherzi. Succede così che se la prendano un po' con tutti. E se attaccare un Comitato a cui hanno dato adesione migliaia di cittadini è cosa da fare con le molle, ecco che diviene più agevole sostenere che questi cittadini sono strumentalizzati da qualcuno. E siamo al complotto. Quello che il sindaco chiama "una operazione politica "che "toglie credibilità al Comitato". E chi sarebbero i complottisti? Niente meno che gli ex amministratori presenti nel Comitato, coloro che in passato hanno avuto responsabilità nel governo della ciià. E' un attacco simmetrico a cui fa eco da Livorno, sulla stampa, l alleato nazionale ex ministro dell'ambiento Altero Matteoli che rivendica per se e per il Governo Berlusconi la scelta di Piombino come destinazione per i fanghi di Bagnoli. L'Altero non ha dubbi, a Piombino sono tutti "dementi". Matteoli, Anselmi e il collaboratore precario ma profumatamente retribuito (9000 euro per 3 mesetti) da Sviluppo Italia per il progetto fanghi, Stelio Montomoli, chiamano in causa gli ex. Non che si attribuisca a questi cittadini chi sa quali disastri, ma li si chiama in causa proprio per la loro funzione di ex amministratori. Insomma quello di cui ci si lamenta è una  mancata "solidarietà di casta". Bene hanno risposto gli ex incriminati. "Proprio per la nostra esperienza di amministratori che abbiamo duramente criticato l'Accordo di Bagnoli, giudicandola una operazione sbagliata che faceva acqua da tutte le parti". Intanto da Napoli, per i nostri amministratori (purtroppo non ex) non arrivano buone notizie. "Bagnoli in tilt", "Si allungano i tempi per la rimozione della colmata",questi i titoli della stampa partenopea. A procurare problemi stavolta è l'amianto che in "quantità inattese" è stato rinvenuto dai lavoratori impegnati nella rimozione (alla faccia dei fanghi puliti). I lavori sono bloccati. Ma non è finita qui. Il famoso "porto canale" che doveva sorgere in luogo della colmata, già previsto(o meglio sarebbe dire sognato) per ospitare l'edizione 2007 della Coppa America, è soggetto all'insabbiamento. Ulteriori approfondimenti, anche attraverso simulazioni in vasca, sono previste non prima di quattro mesi. Se come è più che probabile, i risultati negativi saranno confermati, non se ne farà di nulla. Dunque chi premeva per una rapida rimozione della colmata per la realizzazione del porto canale si dovrà rassegnare a tempi lunghi. Se non bastasse l'insabbiamento ci sono i ricorsi al TAR di Associazioni e alcune strutture amministrative locali che non vogliono cedere alla speculazione urbanistica legata al porto canale, sponsorizzato dalla camorra. L'obbiettivo degli ambientalisti e della popolazione locale è il ripristino della linea di costa Bagnoli-Coroglio con la restituzione alla balneazione delle antiche spiagge. Un obbiettivo perfettamente in linea con la nostra battaglia. Il Comitato aveva già preso contatti con "Assise di Napoli", un osservatorio interessante che negli ultimi anni ha prodotto sulla vicenda delle bonifiche di Bagnoli una documentazione e un impegno sociale di altissimo livello. Oggi più che mai è importante riprendere e dare organicità a questa collaborazione. Bagnoli un sito ex siderurgico, una esperienza che volenti o nolenti ci riguarda da vicino, non solo per i fanghi. Così lo stato dell'arte, non molliamo.                                                                     SKORIE