Creato da: comitatonofanghi il 17/08/2007
No al trasferimento dei rifiuti speciali industriali da Bagnoli a Piombino

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Post N° 47

Post n°47 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da comitatonofanghi

 " E X"


Stampato sudando sette camice (eravamo a ferragosto), in 18.000 copie, affidato
ad una coperativa per distribuirlo a tutte le famiglie piombinesi.



Un consiglio comunale convocato in
pompa magna, stampa,tv locali e persino il TG3. Presente il direttore generale
del Ministero dell'Ambiente. Tutto sembrava fatto: L'accordo,la svolta epocale
che avrebbe cambiato il nostro futuro e quello della città era lì, dinnanzi al
sindaco Anselmi, smanioso di apporvi la sua firma.



Al di la delle transenne centinaia
di cittadini, molti giù in strada, uno striscione: " siamo 4575, NO ai
fanghi di Bagnoli":



Ricordate le parole del sindaco a
conclusione di quel consiglio comunale? " Ora mi prenderò una decina di
giorni di ferie, voi riunite la quarta commissione, si discuta una volta per
tutte cosa c'è un questi"materiali", dopo di che non voglio più
sentir parlare di rifiuti o di fanghi pericolosi, sono d'accordo perché si
discuta, ormai è un mese che dura questa discussione, democrazia vuole che dopo
aver discusso si decida e quando torno dalle ferie si prende la bicicletta e si
firma l'accordo".



Siamo a fine ottobre, il sindaco ha
perso la bicicletta e dell'accordo epocale non c'è più traccia.



Carta straccia. "A terra di
quell'accordo non è rimasto nulla" dice in una intervista al Corriere
Etrusco  Anselmi. Già, "a terra non è rimasto nulla", i fanghi
voleranno direttamente in vasca ci tiene a sottolineare il sindaco. Un nuovo
accordo? E chi l'ha visto? " Un nuovo accordo lo distribuiremo quando
saremo giunti ad un nuovo prodotto definito per la larghissima
parte".Fuori dal politichese: Non si è ancora "prodotto"- dice
il sindaco – un granchè.



Ce ne sarebbe davanzo per
dichiarare il proprio fallimento prendere una nuova bicicletta e andarsene in
ferie.



Un'altra chicca, nella sua
intervista, Anselmi, annuncia che la 398 non sarà più costruita con i
"materiali" (come li chiama lui) di Bagnoli, ma con il CIC
(conglomerato idraulico catalizzato) che la TAP (udite, udite) inizierà a produrre "a
partire dal 2009. Ciao strada.



Rimane, concede bontà sua,
"come unico vero argomento quello del traffico marittimo delle bettoline
nel canale". Eh si, i fanghi non volano, navigano.



Ma non dovevamo diventare il primo
"casello delle autostrade del mare"?



A chiudere questo tremendo ottobre
per il povero (e un po' bugiardello) Anselmi è arrivata la figuraccia della
Commissione comunale per l'ammissibilità del referendum. Non sono capaci a fare
una delibera, figuriamoci gestire una "svolta epocale"?



Sono dunque comprensibili
nervosismo e cadute di stile,la rabbia e l'amarezza fanno brutti scherzi.



Succede così che se la prendano un
po' con tutti.



E se attaccare un Comitato a cui
hanno dato adesione migliaia di cittadini è cosa da fare con le molle, ecco che
diviene più agevole sostenere che questi cittadini sono strumentalizzati da
qualcuno. E siamo al complotto. Quello che il sindaco chiama "una
operazione politica "che "toglie credibilità al Comitato". E chi
sarebbero i complottisti? Niente meno che gli ex amministratori presenti nel
Comitato, coloro che in passato hanno avuto responsabilità nel governo della
ciià.



E' un attacco simmetrico a cui fa
eco da Livorno, sulla stampa, l alleato nazionale ex ministro dell'ambiento
Altero Matteoli che rivendica per se e per il Governo Berlusconi la scelta di
Piombino come destinazione per i fanghi di Bagnoli.



L'Altero non ha dubbi, a Piombino
sono tutti "dementi". Matteoli, Anselmi e il collaboratore precario
ma profumatamente retribuito (9000 euro per 3 mesetti) da Sviluppo Italia per
il progetto fanghi, Stelio Montomoli, chiamano in causa gli ex.



Non che si attribuisca a questi
cittadini chi sa quali disastri, ma li si chiama in causa proprio per la loro
funzione di ex amministratori. Insomma quello di cui ci si lamenta è una
 mancata "solidarietà di casta".



Bene hanno risposto gli ex
incriminati. "Proprio per la nostra esperienza di amministratori che
abbiamo duramente criticato l'Accordo di Bagnoli, giudicandola una operazione
sbagliata che faceva acqua da tutte le parti".



Intanto da Napoli, per i nostri
amministratori (purtroppo non ex) non arrivano buone notizie.



"Bagnoli in tilt",
"Si allungano i tempi per la rimozione della colmata",questi i titoli
della stampa partenopea. A procurare problemi stavolta è l'amianto che in
"quantità inattese" è stato rinvenuto dai lavoratori impegnati nella
rimozione (alla faccia dei fanghi puliti). I lavori sono bloccati. Ma non è
finita qui. Il famoso "porto canale" che doveva sorgere in luogo
della colmata, già previsto(o meglio sarebbe dire sognato) per ospitare
l'edizione 2007 della Coppa America, è soggetto all'insabbiamento. Ulteriori
approfondimenti, anche attraverso simulazioni in vasca, sono previste non prima
di quattro mesi. Se come è più che probabile, i risultati negativi saranno
confermati, non se ne farà di nulla.



Dunque chi premeva per una rapida
rimozione della colmata per la realizzazione del porto canale si dovrà
rassegnare a tempi lunghi. Se non bastasse l'insabbiamento ci sono i ricorsi al
TAR di Associazioni e alcune strutture amministrative locali che non vogliono
cedere alla speculazione urbanistica legata al porto canale, sponsorizzato
dalla camorra. L'obbiettivo degli ambientalisti e della popolazione locale è il
ripristino della linea di costa Bagnoli-Coroglio con la restituzione alla
balneazione delle antiche spiagge.



Un obbiettivo perfettamente in
linea con la nostra battaglia. Il Comitato aveva già preso contatti con
"Assise di Napoli", un osservatorio interessante che negli ultimi
anni ha prodotto sulla vicenda delle bonifiche di Bagnoli una documentazione e
un impegno sociale di altissimo livello.



Oggi più che mai è importante
riprendere e dare organicità a questa collaborazione.



Bagnoli un sito ex siderurgico, una
esperienza che volenti o nolenti ci riguarda da vicino, non solo per i fanghi.



Così lo stato dell'arte, non molliamo.



 



                                                                 
SKORIE



 

 
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