VITE IMPERIALI

poesia.


Sempre caro mi fu quest'ermo colle,e questa siepe, che da tanta partedell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminatispazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quieteio nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura. E come il ventoodo stormir tra queste piante, io quelloinfinito silenzio a questa vocevo comparando: e mi sovvien l'eterno,e le morte stagioni, e la presentee viva, e il suon di lei. Coś tra questaimmensità s'annega il pensier mio:e il naufragar m'è dolce in questo mare.