I compañeros

Memorie del deserto di Ariel Dorfman


Ciao ragazzi vorrei lasciarvi queste "quattro righe" di pensieri profondi... è un libro che ho letto qualche mese fa e stasera, rispolverandone gli appunti, voglio invitarvi in questo mondo incantato così affascinante!!!
Dobbiamo attraversarlo a piedi il deserto. Dobbiamo vivere da vicino l’esperienza di macinare chilometro dopo chilometro. Sentire la sabbia e il vento rivendicare lo spazio che l’uomo ha osato violare costruendo questa stessa strada sulla quale noi ora viaggiamo. Il deserto: quel miraggio di semieternità, che non raggiunge mai il vuoto assoluto solo grazie alla calma e alla tenacia con le quali attende di avvolgervi nella sua selvaggia desolazione.Il deserto è come una sirena… ti alletta e ti seduce la prima volta che lo vedi… ti lusinga con le sue mille tentazioni, ma poi, lentamente te le nega, per riproporti ogni giorno, quasi disperatamente, ciò che ti ha offerto e negato il giorno prima. Sempre lo stesso schema.. monotonamente. Fin quando cominci a renderti conto che non ti si concederà più.Anche se sogno di penetrare i suoi segreti, non sto forse sfiorandone la superficie nel tentativo di lasciarvi un segno?Nasciamo, e appena nati cominciamo a morire; ogni nostra esperienza muore all’istante, e ciò che ci consente di andare avanti è il ricordo di quei momenti felici. Ma non dovremmo mai cercare di riviverli.La natura si riprende in qualche modo ciò che noi le sottraiamo. Ci presenta il conto di ciò che le abbiamo fatto. Non si può prendere dalla natura senza pagarne il prezzo.
Fabio