I compañeros

Domenica 12 e Lunedì 13 Agosto (dal diario vacanze 2007)


L’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l’utopia? Proprio a questo… a camminare.Eduardo Galeano In questa giornata eccoli ritornar dopo il lungo viaggio sull’isola traghettati da Caronte… cominceranno la mattina visitando il faro di St.Mathieu e l’abbazia nelle vicinanze, saliranno sul faro potendo così ammirare un 360° di bellezza pura; si trasferiranno poi nella penisola di Crozon dove resteranno meravigliati dalle scogliere affilate del Pen-Hir. Dopo aver girato in lungo e in largo stradine secondarie (sbagliando rotta più di una volta) arriveranno alla spiaggia dei surfisti dove pianteranno la tenda in un luogo vietato, faranno una partitina a carte e scriveranno sulla sabbia la celebre frase (in presentazione nel blog): “I Compañeros sono in culo al mondo!!!”. Finiranno la serata accendendo il fuoco e cuocendo la pasta prima che la notte porti acqua utile per lavar via la polvere dalla tenda.Nella giornata di lunedì invece dopo aver lasciato la penisola di Crozon si dirigono a Locronan, fantastico borgo Celtic’s style, dove un cappellaio matto porta turisti in giro per le vie sulla carrozza trainata dal suo cavallo marrone. Anche qui possono notare tutte le affascinanti caratteristiche di questi intimi paesini. Lasciato Locronan, dopo aver scritto cartoline ad amici e parenti, i tre si dirigono verso le ultime due scogliere bretoni sull’oceano, ovvero Pointe-du-Van e Pointe-du-Raz rimanendone più o meno entusiasti. Faranno la loro prima apparizione nei cimiteri francesi, non per porter ricordo ai defunti ma per prendere acqua dai rubinetti; passeranno da Quimper dove faranno una bella chiaccherata cibernetica prima col Belo (solo per pochi minuti) e poi con Elena, la nostra cara amica di Mestre. Finiranno la serata poi a Lesconil rimasi delusi dal fatto di non poter mangiare pesce fresco (come avevano stabilito in giornata) riparando però sul fatto di aver trovato un campeggio poco costoso e alquanto accogliente al paese. Passeranno così una notte con acqua calda e corrente elettrica… non sembrerà vero ai loro occhi, penseranno di essere giunti in un Hotel a cinque stelle. Adesso però vi lascio alle loro vive voci…Giordano Eccoci di nuovo sulla terra ferma nel porto di Le Conquet. Il nostro viaggio in traghetto è andato tutto bene assicurati anche dal fatto che Poseidone ha lasciato tranquillo il suo regno blu.Partiti dal parcheggio per cercare un Internet.Point anche se purtroppo è domenica e le ferie le fanno anche qui. Il programma prevede una sosta al faro di St-Mathieu, un’altra sentinella del mare costruita vicino a un’abbazia. Prima però pranzato nel parcheggio a base di un tubetto22, birra e altre solite cose che ci hanno accompagnato degnamente e ci hanno fatto, per il momento, sopravvivere. Decidiamo così di andare a visitare il faro. La prossima visita però è solamente fra un’ora. Facciamo passere quell’oretta lì nei dintorni ammirando ancora una volta quel panorama che spazia di 180°. I cartelli annunciano che in quelle acque nuotano foche e delfini, purtroppo noi non ne abbiamo visti nemmeno uno. È giunta l’ora di salire sul faro e da lì lo spettacolo è stupendo: spazia dall’Isola d’Ouessant a quella di Molene, da Le Conquet alla campagna bretone. Abbiamo scoperto parecchie cose sui fari e sulle loro luci (bianche, verdi e rosse), la costruzione e le fatiche dei costruttori del 1700. Noi (non io, Fab e Clare) li abbiamo semplicemente automatizzati. Dopo la visita ripartenza verso la penisola di Crozon e più precisamente verso Pen Hir. Passati dalla città di Brest dove sono posti gli armamenti nucleari della Francia…ABBASSO IL NUCLEARE!!!!!!!!!!!!!!!Facciamo il pieno alla macchina e, dopo aver passato ponti e grandi brughiere, eccoci arrivati a Pen Hir. Pur essendo “in culo al mondo” mi sa proprio che questa zona sia veramente conosciuta dai turisti… visto il numero impressionante di macchine parcheggiate. Prima della visita alle scogliere, dove l’oceano scarica tutta la sua enorme forza, spuntino in parte al nostro caro Doblò a base di mix di verdure, ovviamente in scatola, crackers, falsi Fonzies, bianco Gavi (molto buono).Si comincia a passeggiare sui sentieri rocciosi e il bianco comincia a fare effetto. Il sole delle ore 17.00 è micidiale. Dopo un po’ di foto si riparte verso la parte Sud della penisola dove passeremo la notte. Il navigatore è ubriaco e ci fa svoltare più volte in strade chiuse o con divieti. Con un po’ di fatica riusciamo ad arrivare dove finisce il mondo. Però c’è un problema: non è possibile piantare le tende o meglio non ci si deve far vedere. Abbiamo localizzato il possibile punto dove poter tirar mattino e intanto andremo verso la spiaggia che tra l’altro risulta essere campo di allenamento per numerosi surfisti. Il vento soffia forte. Scritto sulla sabbia: “I Compañeros sono in culo al mondo!!!” e documentato con varie foto in salto, in tuffo (Clare ci ha fregati perché non si è lanciato a terra ma questo è documentato e passerà agli annali). Mentre scrivo dei nuvoloni ci stanno sopra non  promettendo nulla di buono ma Belo, da casa, ci ha assicurati che fino a mercoledì chi accompagnerà il sole. ?!???!!?? mah…È l’ora del tramonto, però oggi siamo stati fregati dalle nuvole all’orizzonte. Una bigiatina23 a carte (per la cronaca vinta dal Clare) e poi tutti a preparare la pasta e a montar la tenda. Partiti con la luce e finito con il buio pesto; tira forte un bel vento anche se tutto era già previsto dato che siamo sull’oceano. Finalmente adesso Eolo ha smesso di soffiare. La pasta e pronta e noi ci cacciamo in tenda alla luce della lampada “carica a mano” del Belo che tiene ‘na minchia!!! I soliti fagiuoli e qualche patatina fanno da contorno… poi tutti sotto i sacchi a pelo a recuperare un po’ le forze. Anche oggi la giornata è stata indimenticabile!!! Buonanotte sognatori, a domani!!!!!